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Il tira e molla delle temperature crea disformita' nelle fioriture

Sud Italia: testimonianze sull'anticipo fenologico delle drupacee

"Dopo una fase di improvviso innalzamento delle temperature registrato fra la seconda e terza decade di febbraio, che ha determinato una falsa partenza delle fioriture delle drupacee (varietà medio-precoci), dall'inizio del mese di marzo stiamo assistendo ad un ritorno invernale caratterizzato da molteplici precipitazioni e abbassamenti termici".

E' quanto afferma Giuseppe Di Liberto, presidente della Organizzazione di Produttori FRUTTAPIU', sita a Ravanusa in provincia di Agrigento, il quale continua: "Ciò purtroppo favorisce le condizioni ideali sia per lo sviluppo di malattie fungine quali la Monilia, sia per il blocco delle fioriture appena descritte, mettendo in serio pericolo l'allegagione dei frutti".

Franco Lillo dell'Ufficio tecnico della OP Assofruit Italia di Scanzano Jonico (MT) racconta a sua volta: "Per quanto riguarda le pesche precoci, a causa dell'inverno mite e della mancanza di freddo, si è registrata una fioritura anticipata di una quindicina di giorni, ma scarsa e disforme, con una cascola delle gemme e rami vuoti, che fanno prevedere una futura carenza di prodotto, intorno al 30-40% rispetto allo scorso anno. Considerando anche la fase di diradamento, la situazione dovrà essere soggetta ad ulteriori valutazioni e dunque tale percentuale potrebbe risultare peggiorativa".

"Riguardo alle albicocche precoci, quali Ninfa e Tyrinthos, si registra una buona fioritura e una disformità di impollinazione, ma in questo caso il prodotto dovrebbe essere garantito al 100%. Il gruppo delle albicocche rosse COT (Mogador, Wonder Cot, Lilly Cot, ecc) ha avuto una fioritura precoce e abbondante. I fiori sono ancora in camicia, quindi non si può ancora stabilire se l'allegagione sarà cattiva o meno - continua Lillo - Nel gruppo delle albicocche tardive: la varietà Vitillo presenta una bella fioritura e una buona impollinazione; la Orange Rubis e la Kioto mostrano una fioritura scarsa e disforme; per la varietà Cafona si preannuncia una produzione pari a zero; la varietà Portici mostra una bella fioritura e si prevede una buona allegagione".

Relativamente alle nettarine, il tecnico dichiara che tutto procede bene, come per le susine. "Forse solo la nettarina Big Top mostrerà una flessione del 10-15%".
Un ritorno del freddo, però, spazzerebbe via tutta la produzione.




La maggior parte delle stazioni meteorologiche del Metapontino (clicca per info) hanno registrato, durante il periodo invernale, un numero di ore di freddo maggiore di 500 (clicca per visualizzare tabella ALSIA).

"Mentre per le pesche e nettarine si sta registrando solo un anticipo della fioritura (di almeno 7-10 giorni rispetto allo scorso anno), che si presenta uniforme e abbondante - dichiara Vito Vitelli del Consorzio Vivaisti Lucani-COVIL - la stessa cosa non si può dire per l'albicocco, poiché, in tal caso, solo una parte dei fiori ha anticipato la schiusa, mentre la restante parte procede in modo scalare".



"La disformità è evidente sia sulle ramificazioni a frutto della stessa pianta (foto sopra) sia tra piante della stessa varietà nello stesso impianto (foto sotto). La fioritura, inoltre, non è intensa e molti fiori sono deboli e di ridotte dimensioni. L'elevata umidità, causata dalle frequenti precipitazioni piovose, rappresenta senza dubbio un ulteriore elemento di interferenza negativa alle già difficili condizioni di ripresa vegetativa delle fruttifere nell'anno in corso".



"La fioritura dell'albicocco procede molto lentamente, dopo un inizio in netto anticipo. Le varietà a fioritura precoce hanno già terminato questa fase e quella di caduta petali (es. Ninfa pieno campo, naturale). Le varietà a fioritura media sono invece in pieno sboccio nelle parti basali e completamente dormienti agli apici - racconta Maurizio Simone della Doctor Farmer Srl di Bari - A preoccupare già gli operatori è la netta differenza nella schiusura delle gemme, riscontrabile ancor di più sulle varietà a fioritura tardiva che mostrano un netto distacco tra gemme basali e apicali, tanto da apparire come gemme cieche sulle parti terminali dei rami leader".

"Il caldo di febbraio e il ristabilirsi delle medie stagionali nella prima decade di marzo hanno rallentato la fioritura fino a creare questo netto distacco - continua Simone - A ciò va aggiunta una non ottimale attività delle api, dovuta alle temperature tra i 15 e i 10 °C delle ultime due settimane. Migliore invece l'attività dei Bombi, che comunque stanno svolgendo il loro lavoro".



"Ultimo e preoccupante aspetto è la cascola dei fiori, che trova ipotesi diverse. Per alcuni trattasi di erosioni dovute a stormi di uccelli, ma si sospetta anche un primo attacco di Anarsia e/o Oziorrinco. In vero, laddove i fiori non sono erosi e la cascola è elevata, si constata una debolezza dei fiori probabilmente dovuta al basso soddisfacimento delle ore di freddo per alcune varietà. Tale debolezza è concausa dello stacco dei fiorellini dai rami. Al momento, nonostante questo andamento, è però difficile stimare l'esito finale delle fioriture e dell'allegagione di albicocco; è bene non abbassare la guardia verso le Monilie, già attive a causa delle piogge e della forte umidità mattutina".

Agrumi
In ambito agrumicolo, Leonardo Cimino dell'azienda F.lli Cimino di Corigliano Calabro (CS), afferma: "Nonostante la primavera astronomica cada il 21 marzo, si sta assistendo ad una primavera meteorologica anticipata con temperature al di sopra delle medie stagionali. Ciò ha fatto sì che le piante di agrumi presentino una vegetazione anticipata con gemme già ingrossate. Se fino al 15 aprile le temperature si manterranno nella media stagionale, andrà tutto bene: avremo un anticipo di tutte le fasi fenologiche degli alberi. Se, invece, dovessero verificarsi delle gelate tardive, allora sarà un vero disastro".