E' quanto afferma Giuseppe Di Liberto, presidente della Organizzazione di Produttori FRUTTAPIU', sita a Ravanusa in provincia di Agrigento, il quale continua: "Ciò purtroppo favorisce le condizioni ideali sia per lo sviluppo di malattie fungine quali la Monilia, sia per il blocco delle fioriture appena descritte, mettendo in serio pericolo l'allegagione dei frutti".

"Riguardo alle albicocche precoci, quali Ninfa e Tyrinthos, si registra una buona fioritura e una disformità di impollinazione, ma in questo caso il prodotto dovrebbe essere garantito al 100%. Il gruppo delle albicocche rosse COT (Mogador, Wonder Cot, Lilly Cot, ecc) ha avuto una fioritura precoce e abbondante. I fiori sono ancora in camicia, quindi non si può ancora stabilire se l'allegagione sarà cattiva o meno - continua Lillo - Nel gruppo delle albicocche tardive: la varietà Vitillo presenta una bella fioritura e una buona impollinazione; la Orange Rubis e la Kioto mostrano una fioritura scarsa e disforme; per la varietà Cafona si preannuncia una produzione pari a zero; la varietà Portici mostra una bella fioritura e si prevede una buona allegagione".
Relativamente alle nettarine, il tecnico dichiara che tutto procede bene, come per le susine. "Forse solo la nettarina Big Top mostrerà una flessione del 10-15%".
Un ritorno del freddo, però, spazzerebbe via tutta la produzione.

"Mentre per le pesche e nettarine si sta registrando solo un anticipo della fioritura (di almeno 7-10 giorni rispetto allo scorso anno), che si presenta uniforme e abbondante - dichiara Vito Vitelli del Consorzio Vivaisti Lucani-COVIL - la stessa cosa non si può dire per l'albicocco, poiché, in tal caso, solo una parte dei fiori ha anticipato la schiusa, mentre la restante parte procede in modo scalare".
"La disformità è evidente sia sulle ramificazioni a frutto della stessa pianta (foto sopra) sia tra piante della stessa varietà nello stesso impianto (foto sotto). La fioritura, inoltre, non è intensa e molti fiori sono deboli e di ridotte dimensioni. L'elevata umidità, causata dalle frequenti precipitazioni piovose, rappresenta senza dubbio un ulteriore elemento di interferenza negativa alle già difficili condizioni di ripresa vegetativa delle fruttifere nell'anno in corso".
"Il caldo di febbraio e il ristabilirsi delle medie stagionali nella prima decade di marzo hanno rallentato la fioritura fino a creare questo netto distacco - continua Simone - A ciò va aggiunta una non ottimale attività delle api, dovuta alle temperature tra i 15 e i 10 °C delle ultime due settimane. Migliore invece l'attività dei Bombi, che comunque stanno svolgendo il loro lavoro".
"Ultimo e preoccupante aspetto è la cascola dei fiori, che trova ipotesi diverse. Per alcuni trattasi di erosioni dovute a stormi di uccelli, ma si sospetta anche un primo attacco di Anarsia e/o Oziorrinco. In vero, laddove i fiori non sono erosi e la cascola è elevata, si constata una debolezza dei fiori probabilmente dovuta al basso soddisfacimento delle ore di freddo per alcune varietà. Tale debolezza è concausa dello stacco dei fiorellini dai rami. Al momento, nonostante questo andamento, è però difficile stimare l'esito finale delle fioriture e dell'allegagione di albicocco; è bene non abbassare la guardia verso le Monilie, già attive a causa delle piogge e della forte umidità mattutina".
Agrumi
In ambito agrumicolo, Leonardo Cimino dell'azienda F.lli Cimino di Corigliano Calabro (CS), afferma: "Nonostante la primavera astronomica cada il 21 marzo, si sta assistendo ad una primavera meteorologica anticipata con temperature al di sopra delle medie stagionali. Ciò ha fatto sì che le piante di agrumi presentino una vegetazione anticipata con gemme già ingrossate. Se fino al 15 aprile le temperature si manterranno nella media stagionale, andrà tutto bene: avremo un anticipo di tutte le fasi fenologiche degli alberi. Se, invece, dovessero verificarsi delle gelate tardive, allora sarà un vero disastro".