Continuano i presidi in molte città, anche se - come ha spiegato Susanna Camusso, segretario Cgil - "ci sono piazze piene di lavoratori che dicono cosa vogliono e altre dove si protesta ma in cui non si capisce che cosa vogliano" e "I forconi rappresentano obiettivi e interessi particolari", come riferito da Raffaele Bonanni, leader Cisl.

Nelle foto, il presidio del Movimento 9 dicembre a Piazzale dei Partigiani a Roma.
Il movimento 9 dicembre, però, appare intenzionato a proseguire. Il coordinatore Danilo Calvani ha annunciato che mercoledì 18 dicembre, alle 15, in Piazza del Popolo a Roma partirà un sit-in di protesta: "Non faremo nessun corteo perché la situazione è incandescente e vogliamo evitare disordini nel rispetto delle Forze dell'ordine e della città di Roma. I presidi rimarranno attivi in tutta Italia. Mercoledì sarà una festa di popolo".

Mariano Ferro, leader dei Forconi, ha inizialmente dichiarato: "Abbiamo fatto una scelta: andremo avanti a oltranza con i presidi che sono già nelle strade, perché non abbiamo ancora sentito il governo battere un colpo. Non si può andare a casa, non ci fermeremo per Natale e nemmeno per Pasqua, se il governo non ci dà delle risposte".
Nel pomeriggio di ieri, parlando all'Adnkronos, Ferro ha però aggiunto che i Forconi non parteciperanno al sit-in di mercoledì a Roma: "Siamo convinti, da quello che sta accadendo, che organizzazioni trasversali potrebbero creare disordini. Noi non possiamo rischiare di farci coinvolgere in situazioni simili e anche un presidio potrebbe risultare una miccia pericolosa. C'è una destra in questo Paese che vorrebbe strumentalizzare la protesta e noi non possiamo permetterlo né alla destra né alla sinistra".
La protesta continua ma "non a Piazza del Popolo. Vogliamo fare pressione al governo in maniera pacifica, nei territori".
Con lui, anche il leader del Veneto Lucio Chiavegato e altri referenti che si sono dissociati da Calvani. Lo si legge sul sito www.9dicembre2013.it dove è anche spiegato che verrà organizzata un'altra manifestazione a Roma.

Il ministro dell'Interno Angelino Alfano, nel corso della trasmissione "In mezz'ora" di ieri pomeriggio, ha avvertito: "Ci è chiaro il disagio di milioni di italiani, ma ci vuole un distinguo tra chi va in piazza per manifestare pacificamente e chi va a tirare la vernice contro i poliziotti, minaccia i commercianti, impedisce alle merci di circolare, ai cittadini di muoversi: con loro saremo durissimi".
Intanto, però, le proteste pacifiche - che coinvolgono in modo diretto e indiretto milioni di italiani - trovano anche solidarietà: il disagio è diffuso, la crisi economica, sociale ma anche delle Istituzioni complica la vita di tutti. E' questa l'ultima chiamata per la politica?