![](https://www.freshplaza.it/remote/https/cdn.freshplaza.it/images/2013/1204/Marino.jpg?preset=ContentCustom)
"La verità è che non c'è alcun riscontro oggettivo circa il fatto che siano stati commercializzati prodotti campani contenenti sostanze tossiche nocive per la salute nemmeno dalle aree a rischio della regione (si stima il 2-3% della superficie agricola della Campania) - dichiara Marino - Paradossalmente, le analisi effettuate su campioni di prodotti coltivati a poca distanza in linea d'aria da siti inquinati, hanno dato riscontro negativo, nel senso che i prodotti sono risultati sani."
"Ciò non toglie che, a mio avviso, sia necessario creare delle fasce di sicurezza intorno ai siti inquinati (vedi articolo correlato), dove non sia consentito coltivare. La Regione dovrebbe obbligare, per decreto, le aziende agricole ricadenti nei comuni a rischio ad analizzare e far certificare i propri prodotti per immetterli in commercio; dovrebbe, inoltre, aiutare finanziariamente le aziende a sostenere i costi delle analisi. Queste analisi non devono limitarsi a verificare la presenza di fitofarmaci entro i limiti di legge (lo si fa già!), ma ricercare l'eventuale presenza di metalli pesanti e diossine (analisi molto costose!) e di altre sostanze di origine extra-agricola."
![](https://www.freshplaza.it/remote/https/cdn.freshplaza.it/images/2013/1204/piennolo_1.jpg?preset=ContentFullSmall)
Da questo punto di vista, la Regione Campania è in grande ritardo e non sembra voler prendere una decisione chiara e netta, atta a tranquillizzare i consumatori. Intanto gli ordinativi sono in caduta libera. "I consumi di pomodorino del piennolo del Vesuvio DOP sono in calo del 20% sul mercato campano rispetto all'anno scorso e del 50% sul mercato Italia rispetto al mese di settembre di quest'anno - continua Marino - storicamente i consumi del prodotto tendono a salire man mano che ci si avvicina al Natale."
"Voglio anche aggiungere che tra le cause dell'abnorme incremento dei tumori nei comuni del casertano, rientranti nella cosiddetta Terra dei Fuochi, è davvero molto in dubbio che vi sia l'assunzione di sostanze cancerogene attraverso la filiera alimentare - tiene a sottolineare Giovanni Marino - E' molto più probabile che l'esposizione alle sostanze cancerogene della popolazione sia avvenuta per via aerea respirando i fumi della combustione dei roghi, quasi quotidiani, degli scarti di lavorazione delle numerose fabbriche di pellami, scarpe, borse e accessori, presenti in zona. Seconda possibile causa in ordine di grandezza la vicinanza fisica ai siti inquinati da scorie tossiche e rifiuti industriali pericolosi."
A detta di Marino, la presenza di discariche di rifiuti solidi urbani, presenti anche nel Parco nazionale del Vesuvio (purtroppo!), molto difficilmente può essere messa in collegamento con l'aumento dei tumori nella popolazione, come con faciloneria si sente dire da parte dei vari comitati civici sorti in questi anni.
Contatti:
Giovanni Marino
Presidente del Consorzio di tutela del pomodorino del piennolo del Vesuvio DOP
![](https://www.freshplaza.it/remote/https/cdn.freshplaza.it/images/2012/0228/casaBarone_logo.jpg?preset=ContentCustom)
Via Panoramica Fellapane
80040 Massa di Somma (NA)
Tel.: +39 (0)81 0606007
Fax: +39 (0)81 0168116
www.casabarone.it