La subirrigazione dell'asparago secondo Netafim
Storia dell'asparago
L'asparago ha alle spalle una storia millenaria, possiede particolari proprietà officinali e viene apprezzato nelle cucine di tutto il mondo. I paesi leader mondiali nella sua coltivazione sono la Cina e il Perù. Fu coltivato e utilizzato nel Mediterraneo dagli Egizi e in Asia Minore già 2000 anni fa, così come in Spagna. Mentre i Greci non sembra che coltivassero gli asparagi, i Romani già dal 200 a.C. avevano dei manuali in cui, minuziosamente, se ne espone la coltivazione.
L'asparago fu citato da Teofrasto, Catone, Plinio e Apicio; in particolare questi ultimi due ne descrissero accuratamente non solo il metodo di coltivazione, ma anche quello di preparazione per il consumo. Dal XV secolo è iniziata la coltivazione in Francia e nel XVI secolo giunge all'apice della popolarità anche in Inghilterra; solo successivamente fu introdotto in Nord America, dove i nativi americani lo essiccavano per successivi usi officinali.
La pianta
E' specie dioica, cioè con una distinzione fra pianta con organi riproduttivi maschili e femminili, solo le femmine portano i frutti e piccole bacche rosse contenenti semi neri. E' una pianta rizomatosa (che produce particolari radici di accumulo dette appunto rizomi) appartenente alla famiglia delle Liliacee, caratterizzata da un grande apparato radicale costituito da radici grosse e carnose che si rinnovano annualmente e rappresentano un notevole serbatoio di sostanza di riserva: tale apparato viene comunemente chiamato "zampa".
Le foglie della pianta di asparago sono minute e ramificate, gli steli più grossi dell'asparago hanno una maggiore polpa rispetto allo spessore della pelle, risultando quindi più teneri. Richiede terreni freschi e sciolti e viene trapiantato, normalmente, da febbraio ad aprile, utilizzando le zampe mentre, se si utilizzano le piantine, l'epoca di trapianto si protrae per tutta la primavera.
Gli investimenti consigliati da vari autori per la produzione di turioni verdi sono di 25-27000 piante/Ha (120-130 cm tra le file e circa 30 cm sulla fila) mentre, per la produzione di asparagi bianchi la distanza tra le file aumenta fino a 2-2,5 metri (12-15000 piante/Ha). Il pH del suolo dovrebbe essere compreso tra 6,5 e 7,5. Pertanto, è consigliabile, prima di impiantare un'asparagiaia effettuare l'analisi del terreno tenendo presente come fattori principali il pH, i macro ed i microelementi.
L'obiettivo produttivo è il turione, ovvero il germoglio "carnoso" dell'asparago. Fuoriuscito dal terreno, il turione si presenta con una forma allungata, più o meno spessa, e con la presenza di alcune foglioline caratterizzate dalla forma a scaglie. Quando il turione non è ancora spuntato dal terreno esso è bianco, tozzo, con l' apice tondeggiante, mentre quando esce dalla terra diventa sempre più rosato fino a diventare violaceo e poi verde per effetto della fotosintesi.
L'irrigazione ottimale
L'irrigazione, oltre a garantire il corretto sviluppo della coltura, contribuisce a migliorare la capacità di sintesi, la traslocazione e l'accumulo delle sostanze di riserva che andranno a incidere positivamente sull'aspetto qualitativo e organolettico. La carenza idrica può comportare effetti negativi di lunga durata sulla quantità e qualità del prodotto. Il fabbisogno idrico dipende essenzialmente dall'evapotraspirazione, dallo stadio vegetativo della coltura e della quantità di acqua disponibile nel terreno. Stress idrici prolungati hanno effetti negativi sulla durata economica dell'asparagiaia predisponendola al marciume radicale.
Durante il periodo vegetativo per quantificare il fabbisogno idrico, è utile prendere come riferimento il valore di evapotraspirazione dell'area di coltivazione attraverso una centralina meteo, dati sul web relativi all'Etp o una vasca evaporimetrica (PAN classe A). Ottenuto il dato di evapotraspirato potenziale questo deve essere moltiplicato per un coefficiente, detto coefficiente colturale, proporzionale al livello di copertura fogliare. Il coefficiente colturale da moltiplicare è compreso tra 0.5 e 1 in base al grado di copertura della vegetazione sul terreno e all'età dell'asparagiaia. Il coefficiente colturale - Kc - varia nel primo anno da 0,5 quando il primo fusto è visibile fino a 0,7 quando le foglie sono distese e aperte. Dal secondo anno quando il primo fusto è visibile viene usato 0,6 e a foglie aperte si arriva a 1,0.
Va ricordato che sarebbe bene smettere di irrigare alla fine di agosto o inizio settembre, perché quando si irriga a lungo la pianta stimola la produzione di nuovi fusti non necessari per la stagione in corso. Rappresenteranno la resa dell'anno successivo.
Le soluzioni Netafim
Il metodo maggiormente utilizzato è l'irrigazione localizzata a goccia Netafim posata in subirrigazione. Rispetto ad altri metodi irrigui, la subirrigazione presenta diversi vantaggi: prima di tutto una maggiore efficienza nella distribuzione e nell'uso dell'acqua irrigua (no evaporazione superficiale e acqua localizzata alle radici), la possibilità di meccanizzare al massimo le operazioni d'installazione del sistema, con notevole risparmio di manodopera, possibilità di praticare la fertirrigazione, con conseguente minor impatto ambientale grazie alla distribuzione dei fertilizzanti localizzata all'apparato radicale. Inoltre non viene bagnato l'apparato aereo della pianta, con contenimento dell'umidità al di sotto della vegetazione, che comporta una riduzione delle malattie fungine e la riduzione nello sviluppo delle erbe infestanti oltre alla possibile transitabilità del campo anche durante l'irrigazione.
Grazie alla moderna tecnica in subirrigazione con fertirrigazione Netafim è possibile ottenere:
- rese più elevate
- numero maggiore di turioni
- maggior spessore dei turioni
- una qualità migliore (asparagi bianchi)
- maggiore facilità operativa
- piante più sane rispetto a gestione a pioggia con sprinkler
- possibilità di attraversare il campo ogni volta che si vuole
L'ala gocciolante maggiormente utilizzata è l'UniRam AS o DripNet AS, con passo 30 cm e portata 1,0 litri/h. Sui terreni pesanti si può usare anche passo 40 cm. L'ala gocciolante si posa accanto a 10 cm di distanza e 10 cm sotto le piante.
La coltura dell'asparago, al fine di essere competitiva, si può avvalere oggi di tecnici specializzati capaci di consigliare la giusta varietà dell'asparago in relazione alle caratteristiche gestionali dell'azienda. Fondamentale ottimizzare la gestione dell'irrigazione quindi dei consumi idrici, dei fertilizzanti, dei diserbanti e antiparassitari. L'irrigazione fa da cardine a tutte le pratiche agronomiche e Netafim è vicina ai tecnici e ai produttori per consigliare e supportare al fine di ottenere il massimo risultato produttivo.
Contatti:
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