Crisi, Cia: aumenta il consumo di cibi in scatola, in calo quello di frutta e verdura
Mentre cala il reddito disponibile, gli italiani sono sottoposti al fuoco incrociato degli aumenti del carico fiscale - sottolinea la Cia - con la conseguenza che oltre la metà delle famiglie (il 53 per cento) oggi riesce a malapena a coprire tutte le spese obbligate, dai carburanti alle utenze passando per mutui o affitti.
Ma l'effetto più drammatico di questa situazione si riscontra sulla tavola, con drastici cambiamenti nella tipologia di spesa alimentare. Ormai il 28 per cento degli italiani (cioè 6,5 milioni) compra quasi esclusivamente nei discount e il 34 per cento (7,4 milioni) opta per cibi di qualità inferiore perché sono molto più economici.
Inoltre - osserva la Cia - nelle dispense si moltiplicano cibi in scatola e surgelati e si ricorre sempre più spesso al "junk food" (+7 per cento in un anno), a tutto scapito dei prodotti freschi tipici della dieta mediterranea: nel 2012, infatti, ben il 41,4 per cento delle famiglie ha ammesso di aver ridotto i consumi di frutta e verdura e il 38,5 per cento quelli di carne e pesce.