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Il resoconto del convegno organizzato da Terremerse a Policoro (MT)

Albicocche: come orientare la produzione al mercato

Lo scorso 5 dicembre 2012, a Policoro (MT), il convegno "Albicocche: come orientare la produzione al mercato", organizzato dalla Cooperativa Terremerse con il contributo di Syngenta, ha fatto il punto sul mercato dell'albicocco, con particolare attenzione alle novità varietali e agli sviluppi perseguibili grazie all'innovazione di prodotto, attività in cui la cooperativa è impegnata attraverso varie collaborazioni con enti di ricerca nazionali.



L'intervento introduttivo di Marco Casalini, presidente di Terremerse, ha posto particolare attenzione ai rapporti commerciali tra fornitore (OP) e cliente, con differenze molto marcate nella gestione del prodotto direttamente riconducibili all'effettivo valore intrinseco della varietà, soprattutto in relazione all'aspetto e al sapore. Casalini ha anche segnalato le varietà da eliminare, in quanto non in grado di generare reddito per l'agricoltore, e quelle che, invece, stanno dando buoni risultati per la cooperativa.

A conclusione del suo intervento, Casalini ha sottolineato come tutto il settore frutticolo, e non solo, dovrebbe prendere coscienza e divulgare l'effettiva funzione socio-salutistica svolta da chi produce e vende ortofrutta, portando al consumo alimenti sani e a un costo decisamente più basso rispetto agli snack diffusamente consumati.

Stefano Foschi (nella foto accanto), del CRPV Centro ricerche produzioni vegetali di Cesena (FC), ha trattato l'argomento dell'innovazione varietale con Carmelo Mennone, direttore dell'azienda sperimentale Pantanello, il quale ha evidenziato i risultati maturati, nell'areale metapontino, dalle nuove introduzioni varietali che, in molti casi, non esplicano al meglio le potenzialità produttive per il mancato soddisfacimento del fabbisogno in freddo.

Particolare attenzione è stata posta alle varietà precoci, soprattutto per i positivi riscontri avuti dalle varietà Wondercot® (nella foto sotto), Tsunami® e Spring Blush®, tutte autosterili ma con aspetto dei frutti decisamente interessante per l'epoca; il sapore in genere è medio, con Spring Blush® che tende all'acidulo. "In futuro saranno a disposizione materiali ancora più precoci, a basso fabbisogno in freddo - il cosiddetto low chilling - che andranno però testati in loco" ha specificato Mennone.


Wondercot®. Foto di S. Foschi, CRPV.

In epoca Pinkcot®, in questa area, si conferma la validità di Bora® (nella foto sotto), parzialmente autofertile e soprattutto molto tollerante alla Sharka (Plum Pox Virus, PPV), virosi molto pericolosa per tutte le drupacee.

Nel periodo medio-precoce, si conferma Orange Rubis® Couloumine* per produttività e sapore, mentre Sweetcot® Toyuda* - ben recepita dal mercato, come anticipato dall'intervento di Casalini - in queste aree mostra una certa incostanza produttiva.


Bora®. Foto di S. Foschi, CRPV.

In epoca media, si conferma Kioto*, molto produttiva e rustica, con frutti che rispondono bene al diradamento per quanto riguarda la pezzatura, così come Flavorcot® Bayoto*, che Mennone ha descritto come "un'albicocca dal sapore molto buono anche in queste aree".

Elevato lo standard qualitativo di Pieve* (nella foto sotto), varietà italiana ottenuta dall'attività di miglioramento genetico coordinata dal prof. Bassi dell'Università di Milano all'interno del progetto Maspes. Sapore, aspetto e produttività i suoi punti forti, la pezzatura migliora con l'entrata in maturazione della pianta, che deve essere precocizzata mediante un'attenta gestione della potatura nella fase di allevamento.

Interessante la varietà Petra® BO 88617102*, anch'essa di origine italiana, autofertile e produttiva, a elevata tenuta in pianta e di buon sapore; il frutto è aranciato senza sovraccolore rosso.


Pieve*. Foto di S. Foschi, CRPV.

Nel periodo tardivo si confermano a livello agronomico le varietà della serie Carmingo®, Faralia* (nella foto sotto) e Farbaly*, entrambe autofertili, di bell'aspetto ed elevata produzione; buono il sapore, aromatico in Faralia*.


Faralia*. Foto di S. Foschi, CRPV.

Stefano Foschi ha infine illustrato il progetto Maspes, coordinato dal CRPV con l'impegno finanziario delle OP Apofruit Italia, Apo Conerpo, Orogel Fresco e Pempacorer (di cui fa parte Terremerse), focalizzato sul miglioramento genetico dell'albicocco e del pesco. Obiettivo principale della ricerca, che ha come referente scientifico il prof. Bassi, è quello di brevettare varietà che saranno poi coltivate in esclusiva dai soci delle OP finanziatrici, ma si persegue anche una maggior efficienza del processo di selezione attraverso l'utilizzo della MAS, Marker assisted selection, selezione assistita dai marcatori molecolari. Le ultime creazioni varietali di albicocco ottenute in ambito Maspes sono dunque state Bora®, Pieve* e Petra® (nella foto sotto).

Tra le pesche, molto interessanti per le aree meridionali le pesche gialle Pulchra* (più precoce di Sagittaria) e Bordò* e, tra le nettarine gialle, la serie Rebus, in particolare Rebus 028* (-3 giorni Big Bang® Maillara*) e Rebus 038* (+7 giorni Big Top Zaitabo*). L'ultima brevettata è la varietà Dulciva*, che matura circa 50 giorni dopo Big Top®, Zaitabo* con frutti di sapore subacido molto dolce.


Petra®. Foto di S. Foschi, CRPV.

"Per l'albicocco - ha dichiarato Foschi - stiamo avviando la richiesta di brevetto per due nuove varietà di epoca medio-precoce, alle quali, molto probabilmente, seguiranno genotipi più precoci, colorati e di buon sapore, in grado di sostituire la vecchia Ninfa*. Particolare interesse, in ambito Maspes, viene rivolto agli aspetti qualitativi e alla resistenza a Sharka; con la MAS, il progetto è in grado di selezionare varietà resistenti al PPV, che sarà un prerequisito delle nuove introduzioni".

"Per quanto riguarda il sapore, l'obiettivo è arrivare a varietà con acidità media, non elevata e innalzare il grado zuccherino, il tutto unito al mantenimento di un'elevata componente aromatica. Le strategie di selezione, sia per albicocco che per pesco e nettarina, vengono improntate all'individuazione di materiali tolleranti a varie patologie quali monilia, batteriosi e oidio, sempre sfruttando la MAS" ha concluso Stefano Foschi.

Il punto della situazione sulla difesa integrata delle drupacee è stato effettuato da Teodoro Membola, field crop expert Syngenta, che ha focalizzato il proprio intervento sul controllo di Cydia, afidi e tripidi, fitofagi molto rilevanti nell'area metapontina, in grado di essere controllati attraverso i nuovi prodotti derivati dall'attività di ricerca e sviluppo di Syngenta.

Legenda:
®: marchio commerciale
*: denominazione brevettuale

Contatti:
Cooperativa Terremerse
Via Ca' del Vento, 21
48012 Bagnacavallo (RA)
Tel. (+39) 0545 68011
Fax: (+39) 0545 68068
Email: terremerse@terremerse.it
Web: www.terremerse.it