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Export e politica di marca nel futuro di Apofruit: il resoconto dell'assemblea 2012

Si è tenuta ieri, 12 dicembre 2012, presso la sala Europa di Cesena Fiera, l'assemblea dei soci dell'Emilia-Romagna di Aprofruit in cui sono stati presentati i progetti per il prossimo triennio, per cercare di contrastare la crisi persistente che colpisce duramente il settore ortofrutticolo.



Apofruit oggi significa: 3.700 soci produttori, 200.000 tonnellate di ortofrutta ritirata, 12 stabilimenti e 6 centri di ritiro, 149 dipendenti fissi e 1.964 stagionali e, al 31/10/2012, l’occupazione stagionale segnava un +5% sul 2011 (220.526 giornate contro 210.667).

Come ha evidenziato Renzo Piraccini (nelle foto), direttore generale della cooperativa: "Sulle specie strategiche destinate al mercato globale puntiamo decisamente ad una crescita dei volumi. Per il kiwi, passeremo dalle 32.000 tonnellate attuali - su 1.710 ettari - alle 45.000 tonnellate, di cui 10.000 di giallo, con 350 ettari di nuovi impianti; per le mele aumenteremo i volumi dalle 17.000 tonnellate – su 430 ettari - alle 20.000 tonnellate, con 60 ettari di nuovi impianti; per l'uva senza semi, infine, si passerà dalle 1.800 alle 5.000 tonnellate, con 130 ettari di nuovi impianti".

"Solo se puntiamo sull'alta qualità e sulla distintività delle nostre produzioni potremo sperare di avere un futuro nel mercato - ha aggiunto Piraccini – per questo dobbiamo vedere la politica di marca come un modo per dare valore al prodotto e trasferire reddito ai nostri produttori".


Un momento della relazione di Renzo Piraccini
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Altra scelta strategica di lungo periodo riguarda lo sviluppo del biologico, con l'obiettivo di aumentare la quota bio dal 12,8% al 15% dei conferimenti, sviluppando delle partnership con altri produttori di ortofrutta che integrino la gamma di Apofruit. Tutto ciò incrementando le spedizioni dirette dalle diverse zone di produzione per aumentare la competitività. Il trend di vendite bio è salito dalle 19.022 ton del 2009 alle 22.500 del 2012 (pari a 12 milioni di euro) ma il gruppo mira alle 30.000 ton per il 2015 (20 milioni di euro).

"L'obiettivo strategico – ha proseguito Renzo Piraccini - è di passare dai 50 milioni di euro di prodotto a marchio del 2011 ai 70 milioni del 2015 e precisamente: Almaverde Bio da 20 a 30 milioni, Solarelli da 12 a 20 milioni, altre marche da 9 a 20 milioni".

Interessanti anche i programmi che Apofruit ha pianificato nei confronti dei produttori, che si possono riassumere in:
  • aumento delle risorse per gli investimenti dei soci attraverso la OCM;
  • aumento dell'entità degli acconti per i conferimenti;
  • sostegno agli investimenti dei produttori attraverso una convenzione Apofruit/Ismea/Istituti di Credito per sviluppare le specie strategiche.


Per quanto riguarda gli stabilimenti della cooperativa, è previsto un ulteriore adeguamento delle tecnologie di confezionamento, di refrigerazione e di conservazione e l'ampliamento dello stabilimento di Aprilia, oltre a un aggiuntivo sviluppo del fotovoltaico e bonifica totale dall'eternit sui tetti degli stabilimenti della cooperativa.

"Gran parte degli investimenti previsti negli stabilimenti, che ammonteranno nel triennio a 15 milioni di euro, saranno destinati alle nuove tecnologie per il confezionamento e al miglioramento delle tecniche di conservazione" evidenzia il direttore generale.

"Siamo coscienti che la situazione è molto difficile – ha avvisato Piraccini - e lo scenario davanti a noi è critico. Gran parte delle produzioni ortofrutticole non garantisce più agli agricoltori un reddito adeguato e, senza reddito per le imprese agricole, non c'è futuro per l'ortofrutta. E' necessario che il settore agricolo ritorni al centro delle priorità nazionali e comunitarie".

"Apofruit, da parte sua, vuole continuare anche in futuro ad essere per i propri soci produttori uno strumento efficace per avere risposte qualificate dal mercato. Dobbiamo realizzare quanto prevede il nostro statuto all'articolo 3. La nostra mission è offrire ai soci i migliori risultati, quale corrispettivo dei prodotti conferiti e soddisfare le esigenze di elevazione del progresso tecnico, economico e sociale dei produttori associati".



A seguire, si è tenuta una tavola rotonda interessante e ricca di spunti dal titolo "Quale contributo dal settore ortofrutticolo alla crescita del paese?".

Insieme a Mirco Zanotti, presidente di Apofruit Italia, hanno partecipato politici ed esperti del settore, quali: Gianni Luppi, presidente di Legacoop Agroalimentare, Egidio Sardo, direttore generale di ISMEA, Guido Tampieri (nella foto sotto), commissario straordinario AGEA, Tiberio Rabboni (nella foto sotto), assessore regionale all'Agricoltura della Regione Emilia-Romagna e, in collegamento video, Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo.

Tiberio Rabboni e Guido Tampieri.