Le mele offrono una cura per le patologie infiammatorie delibitanti: lo rivela uno studio neozelandese
Cinque delle cultivar, che hanno rappresentato gli estremi dei profili chimici identificati, sono state poi selezionate per i saggi cellulari di laboratorio per valutare l'effetto delle mele sui componenti chiave delle infiammazioni umane.
I risultati hanno dimostrato che le mele con elevati livelli di due famiglie di sostanze - le procianidine e i triterpeni - hanno inibito l'attivazione di due molecole (NF-B e TNF) note per giocare un ruolo nelle infiammazioni, quali la malattia intestinale infiammatoria.
"Le mele sono uno dei frutti maggiormente consumati al mondo" afferma il dott. William Laing, responsabile di chimica biologica e composti bioattivi dell'Istituto, aggiungendo: "Individuare e comprendere quali composti presenti nelle mele influenzino il decorso della patologie inflattive potrebbe aiutarci nella selezione di nuove varietà di pomi con caratteristiche funzionali tali da tenere sotto controllo specifiche malattie".
Gli scienziati neozelandesi stanno collaborando con i ricercatori del centro di ricerca pubblica Gabriel Lippmann di Lussemburgo su un programma per determinare come gli alimenti e la composizione alimentare influenzino la salute basandosi su informazioni genetiche.
Il programma è destinato a sviluppare alimenti gene-specifici in grado di prevenire, controllare o curare malattie. Il target iniziale era la malattia di Crohn e altri disordini intestinali infiammatori, che hanno colpito circa 15.000 persone solo in Nuova Zelanda.
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