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Firmata la convenzione che porta le fragole del CRA-FRF in sperimentazione in Brasile

Si è recentemente ufficializzato un rapporto collaborativo fra Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura - Unità di ricerca per la Frutticoltura di Forlì (CRA-FRF) - e Universidade do Estado de Santa Catarina (UDESC), finalizzato alla valutazione, nei principali areali fragolicoli brasiliani, di nuove cultivar e selezioni di fragola (a basso fabbisogno in freddo invernale) ottenute in Italia nell'ambito di alcuni progetti di breeding pubblici-privati, coordinati dal CRA-FRF.



Lo stesso CRA-FRF è incaricato di gestire lo sfruttamento commerciale dell’innovazione varietale in Italia e all'estero.

In Brasile, la fragola ha una notevole importanza economica: la superficie attualmente coltivata è pari a circa 3.500 ettari, quasi uguale a quella italiana, con una produzione di circa 105.000 ton e impressiona, nell'ultimo decennio, la forte espansione della coltura (+224%).

Le principali aree di coltivazione, differenziate per clima e suolo, sono localizzate nei seguenti stati: San Paulo (circa 800 ha), Rio Grande do Sul (385 ha), Minas Gerais, Santa Catarina, Paraná, Espirito Santo e Goiás.

"Le varietà del CRA-FRF, unifere e rifiorenti - ha dichiarato a FreshPlaza Walther Faedi, direttore del CRA-FRF - saranno valutate in diversi campi sperimentali da Atonio Fagherazzi di UDESC, che si è formato in Italia per diversi mesi, collaborando con il gruppo fragola di Forlì. La supervisione dell’attività in Brasile è del prof. Leo Rufato di UDESC".

"Le valutazioni inizieranno una volta entrato ufficialmente il materiale in Brasile" conclude Faedi.