Mirtilli e mele riducono il rischio di diabete
Alcuni flavonoidi posseggono un effetto positivo sulla resistenza all'insulina; ciò nonostante, solo pochi studi, ad oggi, hanno valutato l’associazione tra le diverse classi dei flavonoidi stessi ed il rischio di diabete di tipo 2.
Il presente studio è stato pertanto condotto al fine di valutare l’effetto del consumo di flavonoli, flavoni, flavanoni, flavanoli e antocianine sul rischio di diabete di tipo 2 nella popolazione statunitense. A tale scopo sono stati utilizzati i dati provenienti da 3 diversi studi di coorte prospettici, che avevano coinvolto un totale di oltre 200.000 adulti, nei quali l’apporto delle varie classi di flavonoidi è stato stimato attraverso la compilazione di appositi questionari di frequenza di consumo. Durante 3.645.585 anni-persona di follow-up, sono stati accertati 12.611 nuovi casi di diabete di tipo 2.
Accorpando i dati dei 3 diversi studi, l'apporto di antocianine è risultato associato ad una riduzione del rischio di diabete di tipo 2 (Hazard Ratio, o HR=0,85, comparando il più alto e il più basso quintile di consumo), mentre nessuna associazione è emersa per l’apporto totale di flavonoidi e delle altre classi di flavonoidi. Considerando i diversi alimenti ricchi in antocianine, invece, il rischio di diabete si è rivelato inversamente associato al consumo di mirtilli (HR=0,77 comparando il consumo di ≥2 porzioni/settimana con <1 porzione/mese) e di mele e pere (HR=0,77 per consumi ≥5 porzioni/settimana paragonati con consumi <1 porzione/mese).
Concludendo, i risultati di questo lavoro suggeriscono che un maggiore apporto di antocianine riduce il rischio di diabete di tipo 2 nella popolazione adulta americana, supportando così l’importanza del consumo di alimenti ricchi di questa classe di flavonoidi (come i mirtilli, le fragole e l’uva nera) per la prevenzione del diabete.
Fonte: agi.it / nutrition-foundation.it