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Puglia: uva, frutta e latte trainano il settore dopo il crollo delle vendite degli ortaggi a causa del batterio killer

Uva da tavola e da vino, cereali, latte e frutta salvano l’annata agraria 2011, gravemente compromessa dalla psicosi da batterio killer Escherichia coli che ha fatto crollare le vendite degli ortaggi.

"La PLV (produzione lorda vendibile) dell’annata agraria 2011 risulta pari ad euro 2.355.768.940, in calo del 4% rispetto al dato dello scorso anno, a causa della disastrosa performance dei prodotti orticoli e del comparto olivicolo. Sul fronte occupazionale importanti i dati che raccontano di oltre 45.000 imprese agricole che hanno assunto 178mila lavoratori per 14,5 milioni di giornate l’anno. Grande balzo in avanti delle esportazioni che segnano un +16,2%, nonostante il difficile momento congiunturale. Si tratta di un dato particolarmente significativo, se consideriamo il blocco degli scambi per diversi mesi con Paesi storicamente interessati alle produzioni pugliesi come la Germania. Ciò significa che l’agroalimentare pugliese continua ad essere sinonimo di eccellenza e sicurezza alimentare".

Così il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni, ha aperto la consueta conferenza stampa di fine anno per fare il punto sull’andamento del settore agricolo pugliese.



Indiscussi i primati produttivi dell’agricoltura pugliese rispetto ai quantitativi nazionali: uva da tavola 68%, pomodoro 35%, ciliegie 30%, mandorle 35%, olive 35%, grano duro 21%, carciofo 31%, mandorle 30% e uva da vino 14%.

"Mi sento di fare un bilancio positivo per l’anno che sta per chiudersi – ha commentato l’Assessore alle Risorse Agroalimentari, Dario Stefàno - non solo perché la Puglia agricola è capace di tenere testa alla congiuntura internazionale, ma anche perché mostra una capacità di prospettiva nonostante tardi ancora a venire una politica agricola nazionale. Penso ad un comparto che è capace di contribuire da protagonista all’export del sistema Puglia, che continua a registrare un trend straordinariamente positivo. Più che ottimo, infatti, il +16,2% dei 'prodotti alimentari e bevande' dei primi 9 mesi del 2011, per il quale la parte da leone è svolta dalla produzione e commercializzazione estera delle nostre produzioni vitivinicole di qualità. Ma è straordinariamente significativo il +7,9% dei prodotti dell’agricoltura, a conferma di un trend tutto in crescita dei prodotti che fanno grande il nome della nostra regione nel mondo: dalla frutta, alla produzione di olive ed olio extravergine, dall’uva da vino all’uva da tavola".



La famiglia pugliese (2/3 componenti) spende in media ogni mese 430 euro per i consumi alimentari, il 5,5% in più rispetto alla media nazionale. Il capitolo di spesa più consistente riguarda carne (96 euro), ortaggi e frutta (74 euro), pane e farinacei (66 euro), latte, formaggi e uova (63 euro), oli e grassi (13,7 euro). Grande successo delle vaschette di frutta già tagliata e sbucciata, pronta all’uso senza doversi "sporcare le mani" e da gustare come snack rompi-digiuno durante la giornata o come risparmia-tempo. L'aumento del consumo di piatti pronti riflette i cambiamenti in atto nella struttura stessa delle famiglie e nelle abitudini, dovute al maggior numero di donne lavoratrici e alla crescita del numero dei single.

La Coldiretti Puglia ha deciso infine di costituirsi parte civile in tutti i processi contro frodi, sofisticazioni e fenomeni criminosi (vedi gli ultimi sequestri di olio) che arrecano danno al territorio e all’agroalimentare pugliese di qualità. Da qualche settimana esiste uno strumento in più, la Legge 180 dell’11 novembre 2011 che legittima le associazioni di categoria (riconosciute dal CNEL) a proporre azioni in giudizio a tutela del settore e consente di impugnare atti amministrativi lesivi degli interessi diffusi.
Data di pubblicazione: