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Di Rossella Gigli

Primo assioma della Comunicazione: non si puo' non comunicare

Vuoi perché gli esseri umani sono, per definizione, animali sociali, vuoi perché, evolutivamente parlando, la capacità di comunicare offre enormi vantaggi nei confronti dell'ambiente naturale e delle sue sfide, se esiste un assioma fondamentale nella comunicazione, esso è il seguente:

Non si può non comunicare

Il silenzio di chi non comunica o non intende farlo, ci comunica comunque qualcosa, in barba al diniego stesso di comunicare. Un messaggio transita inevitabilmente, anche nella presunta assenza di messaggio. Indolenza, chiusura in sé stessi, indifferenza, ostilità, impreparazione? Quante cose può dirci il silenzio di qualcuno? Quante impressioni ci comunica chi "fa scena muta"?

Per tutte queste ragioni, le imprese non possono assolutamente correre il rischio di "fare scena muta" sul mercato: che immagine possono infatti proiettare all'esterno? Se pensano di non fornirne alcuna, si sbagliano di grosso!

In assenza di comunicazione, infatti, l'immagine aziendale arriva al mondo ben nitida e chiara ed è dotata soltanto di connotazioni negative: scarsa trasparenza dei processi aziendali, incapacità di esprimere le proprie idee, nessun messaggio da condividere con il pubblico (professionale o non), zero propensione all'innovazione (che per prima cosa va comunicata, altrimenti è del tutto inutile!), addirittura mancanza di interesse in quello che si fa, assenza di entusiasmo, rigidità, mentalità antiquata e, in fin dei conti, inaffidabilità.

In un mondo dove tutti corrono e sgomitano per arrivare primi, bisognerebbe riflettere circa le conseguenze che possono scaturire da un tombale silenzio nella comunicazione aziendale.