Le pesche e le nettarine della Lagnasco Frutta (CN) tengono banco sui mercati
Il punto sul mercato di queste drupacee tipicamente estive è stato fatto da Gian Matteo Baralis, direttore generale della OP Lagnasco Group società cooperativa di Lagnasco (provincia di Cuneo), uno tra i principali "player" del settore frutticolo con 650.000 quintali di frutta prodotta ogni anno da 350 soci su 2.000 ettari di superficie tra Piemonte e Liguria con un giro d’affari consolidato di 40 milioni di euro realizzato, prevalentemente, sui mercati europei, americani e asiatici.
"Siamo entrati nel cuore della campagna di vendita di questa frutta" dice Baralis. "Abbiamo appena iniziato la raccolta delle varietà medio – tardive di pesche e nettarine, mentre sta per concludersi quella delle varietà precoci".
Nettarine
Rese più contenute ma qualità elevata
Le performance di conferimento da parte dei produttori è giudicata buona. Quanto alle rese, Baralis le valuta in calo rispetto al 2009, un anno definito "eccezionale" per le quantità. "Tuttavia" avverte il manager "secondo stime dovremmo attestarci nel 2010 complessivamente intorno ai 200.000 quintali di prodotto tra pesche e nettarine considerando la quota di prodotto che deriva dalla fusione per incorporazione della PAV di Verzolo (Cuneo) nella Lagnasco Frutta, parte integrante dell’OP Lagnasco Group" (vedi precedente articolo).
La qualità del prodotto è molto soddisfacente. "L’andamento meteorologico ha consentito di poter disporre di un prodotto buono quanto alla colorazione ed al grado brix di tenore zuccherino" dice Baralis.
Pesche
Tiene la domanda e riprendono quota i prezzi
Il collocamento del prodotto sul mercato sta avvenendo regolarmente. "La domanda di consumi si mantiene stabile, mentre i prezzi per il prodotto finito, dopo una lieve flessione, stanno riprendendo quota" dice Baralis.
Nel dettaglio, le nettarine spuntano prezzi che oscillano da un minimo di 70 centesimi al chilo ad un massimo di 1,10-1,15 euro al chilo per prodotto di maggior pregio commerciale in confezione più costosa. Le pesche, invece, ottengono prezzi poco più alti, muovendosi in un range compreso tra 80 centesimi e 1,20-1,25 euro al chilo: questi ultimi prezzi, s’intende, per partite di maggior pregio commerciale. "In generale" conclude Baralis "possiamo ritenerci soddisfatti dell’andamento della campagna 2010, ma il consuntivo naturalmente lo potremo fare solo alla fine".
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