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Cologna Veneta (VR): intesa sulla filiera corta per il settore della patata

Una filiera corta, che coinvolga produttori, commercianti e tecnici, e una comune azione anche in chiave promozionale pubblicitaria, che abbia anche il sostegno degli enti pubblici. Sono questi i due capisaldi dell'intesa raggiunta a Cologna Veneta tra una sessantina di giovani produttori di patate del colognese (quindi dei territori di confine tra le province di Verona, Padova e Vicenza) e i maggiori commercianti della zona, impegnati anche nelle operazioni di servizio che valorizzano il prodotto. Un prodotto, quello delle varietà di patata Primura ed Agata, caratterizzato, anche per la tipologia del terreno, da una buccia dorata, e che arriva intorno ai 600.000 quintali l'anno.

Per la prima volta, è stato detto nell'incontro, si è parlato "seriamente" di prezzo, ma anche di valorizzazione della patata del Guà. E si sono fatte proposte per proseguire nel percorso delle certificazioni europee, passo indispensabile per la successiva promozione. Certificazioni, si è ribadito, che devono coinvolge l'intera filiera, partendo quindi dalla campagna (dal seme, quindi, al banco di vendita) e quindi dalla collaborazione dei tecnici che dovranno dare indicazioni sui quantitativi da produrre, ma soprattutto sulle varietà che il mercato richiede, quindi destinate al consenso dei consumatori, che così vengono anche tutelati.

Ma l'altro forte legame, proprio per assicurare remunerazione lungo la filiera, è anche quello con la GDO (la grande distribuzione organizzata) e con il mondo dei discount, destinatari del prodotto, che devono, però, essere altrettanto impegnati nella sua valorizzazione.

Produttori, commercianti, grande distribuzione ed enti locali (partendo dalla Regione Veneto e dalle tre Camere di commercio) dovrebbero essere i sostenitori di valide ed unitarie campagne promozionali della patata del Guà sui giornali come in TV. L'intesa dovrebbe portare i produttori ad avere assicurato un minimo garantito, che partirà dai costi e da un giusto margine. Tenendo conto anche delle quotazioni , all'insegna della massima trasparenza.

Fondamentale, comunque, dovrà essere la qualità di un prodotto che, come dice Oscar Sambugaro, uno dei maggiori commercianti dell'area, si distacca da tutti gli altri e che merita anche una valorizzazione internazionale.

Il passo successivo dovrà poi essere quello della realizzazione di idonei impianti comuni per la conservazione del prodotto. "Quello della forte collaborazione è l'unico modo - sostengono i giovani agricoltori della zona - per creare un futuro per noi e per il nostro territorio".
Data di pubblicazione: