Pooley osserva che molti produttori usano la frutta scartata come mangime. "Quello che però i produttori non sanno è che il kiwi può diffondersi nel nostro ambiente locale e diventare un problema molto serio". L'Actinidia deliciosa (Wild kiwifruit o kiwi selvatico) è classificata come pianta infestante nella strategia di gestione delle fitopatie regionali nella Bay of Plenty. Questo significa che agli agricoltori si richiede di controllare che nelle proprie proprietà non nascano esemplari di piante spontanee.
Se non rilevata per tempo, l'Actinidia selvatica può mettere radici e diffondersi come un rampicante nella boscaglia autoctona, diventando invasiva e difficile da eradicare. Pooley perciò sottolinea che è di fondamentale importanza prestare attenzione alle procedure di stoccaggio del kiwi di scarto. "Alcuni uccelli - spiega Pooley - trovano nel kiwi una facile risorsa alimentare. In questo modo, però, i semi della pianta vengono diffusi lontano e su ampie aree durante i loro voli. Ogni frutto contiene approssimativamente 1.100 semi, e quindi il potenziale di diffusione è altissimo".

Il servizio ambientale della Bay of Plenty e l'associazione di produttori di kiwi della Nuova Zelanda stanno collaborando per gestire e supportare economicamente il programma di controllo della diffusione selvatica dell'Actinidia deliciosa. Con poche precauzioni, la diffusione dei kiwi può essere tenuta sotto controllo. Produttori, vivaisti e operatori delle stazioni di confezionamento devono tenere al coperto i volumi stoccati e la frutta scartata. "L'utilizzo di teloni anti-vento o materiali simili è ideale - continua Pooley - Secondariamente, quando il frutto è raccolto dal campo, è bene stoccare solo la quantità necessaria al consumo. Con queste semplici precauzioni, è meno probabile la diffusione da parte degli uccelli e quindi si riducono le probabilità di ulteriori infestazioni di Actinidia deliciosa".