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Le aste e le importazioni selvagge possono distruggere la pataticoltura bolognese

Lorenzo Grazia, Presidente dell’Associazione pataticola Appe (Associazione Produttori Patate Emiliano Romagnoli), rivolge un appello a tutti i componenti della filiera produttiva di questa importante coltura perché assumano atteggiamenti responsabili affinché non si distrugga la filiera della patata di Bologna.

Si tratta, com’è noto, di una coltura strategica per il territorio, coinvolge infatti migliaia di aziende agricole per circa 4000 ettari coltivati, e stimola un indotto di molte decine di milioni di euro.

"La produzione italiana del 2009 è calata del 10% sul 2008 – evidenzia Lorenzo Grazia – e anche per la patata di Bologna le giacenze, ad oggi, sono inferiori di 100.000 quintali rispetto al 2008. Nonostante la crisi dei consumi tutta la produzione bolognese sarà collocata senza problemi entro aprile/maggio".

L’appello del presidente Grazia s’innesta nella polemica che sta scuotendo il mondo pataticolo bolognese, dopo che una importante catena cooperativa di supermercati ha deciso di "mettere all’asta" le proprie forniture di patate di Bologna e ha trovato fornitori disposti a vendere "a prezzi stracciati".

"La Filiera pataticola bolognese – afferma ancora Grazia - ha saputo affermare il proprio primato nel contesto nazionale attraverso l’innovazione (Selenella e Patata di Bologna DOP), un’alta qualità (selezione delle varietà più adatte), tracciabilità e un alto contenuto di servizio. Naturalmente è necessario soddisfare le esigenze della GDO per quanto concerne la garanzia di servizio, qualità e prezzo, ma bisogna sottrarsi al ricorso alle aste e non incoraggiarle come purtroppo sta succedendo da parte di alcune aziende private e cooperative, generando in questo modo una rincorsa al ribasso con conseguenze gravissime per la liquidazione delle patate all’agricoltore".

"E’ necessario - evidenzia Lorenzo Grazia - comprendere come per il consumatore 5 centesimi di spesa in più non significhino nulla, mentre per il produttore sono la sopravvivenza. Mi aspetto un atteggiamento di grande responsabilità da tutta la filiera e in particolare da parte della cooperazione. Inoltre chiedo alle autorità di controllo di vigilare affinché le numerose importazioni di patate di qualità scadente (al momento ne sono state importate 1,5 milioni di quintali soprattutto dalla Francia e dal nord Europa) non vengano spacciate per 'prodotto italiano' o peggio come 'Patata di Bologna'".

Per maggiori informazioni:
APPE COOP
Via Cadriano, 36
40127 Bologna
Tel. +39 051 6389977
Fax +39 051 6380945
Web: www.appe.it
Data di pubblicazione: