Cibi ricchi di alcuni tipi di flavonoidi riducono il rischio di tumore al colon e al retto
Una studiosa dell'Università di Maastricht (Olanda), Colinda Simons, insieme ai suoi colleghi ha esaminato il legame tra l’assunzione di flavonoidi e il rischio di tumori in 120.852 uomini e donne di età compresa tra i 55 e i 69 anni. Questi soggetti sono stati seguiti per 13 anni, durante i quali 1.444 uomini e 1.041 donne si sono ammalati di cancro al colon o al retto.
A questo punto i ricercatori olandesi hanno potuto tirare le somme sull’incidenza che le abitudini alimentari di queste persone esercitavano sul rischio-insorgenza del cancro. I risultati hanno evidenziato che la regolare assunzione di alcuni tipi di flavonoidi non sarebbe di per sé un fattore di riduzione del rischio, se associato alla presenza di altri fattori come età, fumo, alcolismo, sedentarietà e, per le donne, assunzione di estrogeni.
Ma se si prende in considerazione solo il peso dei soggetti, allora il consumo abituale di cibi ad alto contenuto di flavonoidi assume una sua specifica capacità preventiva: in sottogruppi costituiti da uomini in sovrappeso e donne normopeso, infatti, le scelte alimentari sono risultate essere direttamente collegate all’aumento del rischio.
Una minore incidenza del tumore al colon e al retto è emersa in quegli uomini in sovrappeso e donne normopeso che assumevano con regolarità cibi ricchi di catechine (come i frutti di bosco, il cioccolato fondente, il te, il vino rosso e alcuni fagioli) e lo stesso beneficio è emerso per le donne normopeso che assumevano abitualmente flavonoli, contenuti in cipolle, mele, succhi di frutta, vino, tè.
Lo studio è apparso sulle pagine dell’International Journal of Cancer.