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Tuscia: aumenta produzione di castagne, con prezzi stabili

Non è ancora il top ma, rispetto all'anno scorso, il raccolto delle castagne nella Tuscia, appena iniziato, s'annuncia quasi triplo rispetto a quello dell'anno scorso, che fu devastato dalla siccità. Stando alle prime indicazioni, la quantità complessiva dovrebbe oscillare tra i 55mila e i 60mila quintali. Circa 10mila quintali in meno della punta massima.

Il prezzo al produttore si aggira sui 200 euro al quintale, ma non è ancora indicativo dell'andamento generale, sia perché le poche castagne già disponibili sono considerate primizie, sia perché non sono ancora arrivate sul mercato le produzioni campana (provincia di Avelino), piemontese (provincia di Cuneo) e siciliana (area dell'Etna). L'anno scorso la valutazione toccò punte di 300 euro il quintale, ma era drogata dalla scarsa quantità.

I frutti sono generalmente più piccoli rispetto al 2007 (65-70 pezzi al kg), mentre la qualità è considerata buona dai grossisti. La provincia di Viterbo, in particolare al zona dei Monti Cimini, con oltre 3.000 ettari di castagneti da frutto, rappresenta circa il 30% della produzione regionale e l'8-10% di quella nazionale. Le aziende, quasi tutte a conduzione familiare, sono poco meno di 2.000.

Il comune con la maggiore estensione di piantagioni è Canepina (700 ettari), seguito da Viterbo (670), Vallerano (450), Caprarola (370), Soriano nel Cimino (330) e Ronciglione (270). Nella Tuscia vengono prodotte due varietà di castagne iscritte nell'elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali: il marrone dei Monti Cimini, appartenente alla specie "Fiorentino", considerato il migliore d'Italia, e il Marrone di Latera.

Le castagne dei Cimini, da oltre due anni, hanno superato l'istruttoria nazionale per il riconoscimento del marchio DOP (Denominazione d'origine protetta), ma la pratica e ferma a Bruxelles in quanto il Comune di Vallerano, pur trovandosi nella stessa area e producendo castagne identiche a quelle dei Cimini dal punto di vista organolettico, ha chiesto una propria DOP, causando di fatto il blocco dell'iter