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Piano Sviluppo Rurale 2007-2013:

Un'opportunita' da non perdere per i frutticoltori campani

A cura di: Vito Vitelli - COVIL

Il 27 giugno scorso, presso l’Azienda Agricola Sperimentale "Improsta" di Eboli (SA), si è svolta la "VI giornata Frutticola Regionale" (vedi anche articolo correlato). Tale manifestazione è divenuta ormai un irrinunciabile appuntamento per tutti gli operatori del settore frutticolo e costituisce uno dei punti di forza delle attività svolte dall’Assessorato all’Agricoltura e alle Attività Produttive della Regione Campania.


La mostra pomologica rappresenta l’elemento trainante della giornata frutticola campana. La manifestazione da quattro anni si svolge presso l’Azienda Agricola Regionale "Improsta" di Eboli non solo per la posizione strategica, la Piana del Sele è un territorio ad alta vocazione per la frutticoltura, ma perché presso tale struttura si concentrano le principali attività sperimentali regionali condotte in collaborazione con il CRA - unità di ricerca in frutticoltura di Caserta.

Tra le varietà esposte alla mostra pomologica erano presenti alcune difico, albicocco, susino e ciliegio appartenenti alla collezione digermoplasma autoctono.

I momenti salienti dell’incontro tecnico sono stati la mostra pomologica, assortita di varietà interessanti di albicocco, susino, nettarine, pesco, percoco, ciliegio e fico, (coordinata da Oreste Insero e Pietro Rega del CRA - unità di ricerca in frutticoltura di Caserta) e il convegno dal titolo "Frutticoltura in Campania tra presente e futuro", cui hanno preso parte:
Carlo Fideghelli - CRA – Centro di ricerca per la frutticoltura
Claudio Di Vaio - Dipartimento di Arboricoltura, Botanica e Patologia Vegetale Università di Napoli "Federico II"
Flavia Tropiano – Regione Campania SeSIRCA Napoli
Pietro Caponigro - Regione Campania STAPA – CePICA Salerno

Nel corso della tavola rotonda, moderata da Bruno Danise (Regione Campania STAPA – CePICA Salerno), sono stati approfonditi alcuni aspetti tecnici della moderna frutticoltura quali l’innovazione varietale, le tecniche di coltivazione, la gestione della difesa fitosanitaria e sono state fornite indicazioni importanti sulle opportunità offerte alle imprese frutticole campane dai bandi del PSR 2007-2013 (Programma di Sviluppo Rurale) della Regione Campania.

La giusta scelta varietale e il rispetto della vocazionalità di un territorio, ha affermato il Prof. Fideghelli, sono i primi importanti presupposti per realizzare una produzione frutticola competitiva e di alta qualità. Il ricercatore del CRA di Roma ha elencato una serie di nuove varietà di pesche e nettarine a polpa gialla e bianca, dalle più precoci alle più tardive, promettenti per gli areali frutticoli campani anche in ambiente protetto.

Alcune nuove cultivar di pesco e nettarine promettenti* (dalle più precoci alle più tardive)
Pesche
Serie Plagold, serie Sole, Tastired, Sagittaria, Kalos1, Bordo’,Kalos2, Caroline, Earlyrich, Royal Summer, Grenat, Velvetrister CIVVS305, Zee Lady, Kaweah, Red Star, Tardibelle.
NettarineSerie Elios, Nectapom 22, Diamond Bright, Ambersisters D 93106, Alitop,Romagna Big Guerriera, Romagna Gold, Honey Royale, Alma, Maria Dolce,Honey Glo, Laura dolce, Alexa.
*Fonte: relazione Prof. C. Fideghelli - Convegno "Frutticoltura in Campania tra presente e futuro" Az. "Improsta", Eboli 27 giugno 2008


Pianta allevata ad Y di PLAGOLD® 10 a maturazione extra-precoce (fine aprile). Le pesche a polpa gialla della serie Plagold, di origine spagnola (Planasa SA), sono a basso fabbisogno in freddo (low chilling) e fioriscono molto anticipatamente (fine gennaio). Negli areali frutticoli campani le varietà low chilling danno buoni risultati solo se coltivate in ambiente protetto.

A livello mondiale è cresciuto l’interesse per le varietà a polpa bianca anche se prevalgono ancora quelle a polpa gialla. Di particolare rilievo è l’introduzione, nel panorama varietale italiano, del pesco "Sagittaria", licenziata dal CRA, interessante per la precocità e la presenza di venature rosse nella polpa gialla.

L’introduzione di tecniche di coltivazione innovative in frutticoltura, rispettose dell’ambiente che consentano di abbattere i costi di produzione e di fare un uso più razionale delle risorse idriche, è stato il tema affrontato da Di Vaio dell’Università di Napoli "Federico II". In particolare è stata messa in risalto l’importanza della scelta del metodo irriguo e delle forme di allevamento che consentono di raggiungere il giusto compromesso tra alte densità di impianto e ridotti costi di gestione.


La nettarina ELIOS® si raccoglie in pieno campo a partire da metà maggio. Questa varietà è particolarmente interessante per le caratteristiche organolettiche, la consistenza della polpa, la colorazione rosso brillante attraente dell’epidermide, la forma rotonda globosa e simmetrica e la pezzatura (calibro B-C interessante per il periodo).


Oltre a scegliere sistemi di distribuzione dell’acqua a microportata per migliore l’efficienza dell’irrigazione occorre favorire l’immagazzinamento idrico durante il periodo delle piogge, con appropriate lavorazioni del terreno, scegliere la più opportuna architettura della chioma e la sua più appropriata gestione (attraverso interventi di potature verde) e applicare la tecnica dello stress idrico controllato. Quest’ultimo metodo, in corso di valutazione dagli studiosi, consiste nel limitare gli apporti idrici, nei periodo più adeguati per ogni singola varietà, senza compromettere la produttività delle piante.


A causa della notevole lievitazione dei costi di impianto e di gestione richiesti dalla forma di allevamento ad Y, negli ultimi anni si sono affermate alternative quali il "Vaso ritardato", densità di 450-500 piante/ha e, più di recente, il "Vaso catalano" (in foto si osservano piante al II anno in Calabria), densità di circa 900 piante/ha. Quest’ultima forma di allevamento consente di raggiungere il giusto compromesso tra alte densità di impianto e ridotti costi di gestione.
Data di pubblicazione: