Mozambico: un laboratorio per lo sviluppo di tecnologie ecosostenibili
Il progetto mira a fornire alla popolazione locale gli strumenti e le conoscenze necessari a valorizzare la cultura e le tecniche di lavorazione tradizionali, per poi creare economie di villaggio sostenibili. Il tutto, attraverso l’impiego delle sole tecnologie cosiddette "appropriate".
Appropriate a quale scopo? E’ presto detto: a soddisfare i bisogni delle persone, senza ricorrere per forza a strumenti di ultima generazione, ma semplicemente attraverso diverse combinazioni di lavoro umano e attrezzature, tenendo conto della configurazione organizzativa e dell’ambiente in cui avviene l’intero processo. Una definizione che si addice anche a una radio a manovella, a un forno solare o a una tecnica di costruzione biologica. Sempre che questi servano a creare condizioni di vita migliori, accrescendo le potenzialità creative dei popoli, senza incrinare l’equilibrio dell’ecosistema. E, come riteneva Gandhi, evitando la creazione di forme di sfruttamento, a livello internazionale, così come a livello locale.
A Maututine (Mozambico) la filosofia gandhiana è applicata così: "Siamo partiti dalla compilazione di un database delle risorse locali per identificare possibili filiere produttive sostenibili – spiega Umberto Marin, presidente di Time for Africa - Da qui, poi, l’organizzazione di un orto sperimentale, al quale sarà presto affiancato un laboratorio di tecnologia appropriata. Si tratta di una sorta di falegnameria, dotata unicamente di attrezzature di base, che, tra i primi lavori, sfornerà un essiccatore solare per ananas, papaia e mango, vale a dire la frutta che si coltiva in quella zona, ma che di solito è consumata direttamente dopo il raccolto, senza poterla conservare. L’essiccatore servirà proprio a questo e permetterà di produrre scorte e migliorare la dieta delle famiglie, anche fuori stagione".
Fonte: unimondo.org