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Legambiente: sull′energia da biomasse ci vuole giudizio

In Emilia-Romagna, Legambiente corre ai ripari contro il possibile proliferare di impianti a biomasse, che si rivelino poi non in regola, con emissioni inquinanti non compatibili con il carburante ufficialmente utilizzato. E' stato proprio il caso di una centrale posta sotto sequesto dai carabinieri del Noe lo scorso ottobre.

Nella vicenda processuale che ne è seguita, Legambiente si è costituita parte civile. Pur trattandosi di un impianto dagli standard altamente qualitativi, la preoccupazione deriva dal fatto che "si affermava che si bruciava legno vergine proveniente da un raggio di cento chilometri, ma non era così: ancor oggi non sappiamo che cosa è stato bruciato e cosa verrà bruciato in futuro", ha dichiarato la presidente provinciale di Legambiente Marzia Marchi.

Quanto all'impianto previsto nella zona di Copparo (FE), il progetto energia locale approvato dai sei comuni dell’Associazione del Copparese ipotizza una coltivazione interamente dedicata alla produzione di materiale per biomasse, "con il rischio – è la critica di Legambiente - dell’incentivazione della coltivazione no food, con grandi consumi di acqua, una trasformazione pericolosa dell’agricoltura del territorio e una scarsa redditività."

"Le biomasse devono provenire unicamente dalla combustione degli scarti dell’agricoltura – commenta il presidente regionale Luigi Rambelli - altrimenti si corre il pericolo di importare da ogni parte i rifiuto delle produzioni monoculturali del terzo Mondo."

Fonte: Estense.com