Si tratta della realizzazione delle prime nuove bioplastiche da fonti rinnovabili di origine agricola, in grado di ridurre gli effetti inquinanti della plastica nell'ambiente. Mezzo chilo di mais e un chilo di olio di girasole sono sufficienti per produrre circa 100 bustine di bioplastica non inquinante.
Sostituendo i normali sacchetti della spesa in plastica con quelli biodegradabili si potrebbe evitare ogni anno la dispersione di circa un milione di tonnellate di plastica nell'ambiente e ridurre di quasi un milione e mezzo di tonnellate le emissioni di anidride carbonica, risparmiando circa 700 mila tonnellate di petrolio.
Grazie all'accordo raggiunto tra Coldiretti e Novamont, l'Italia potrebbe diventare uno dei primi paesi ad utilizzare le risorse naturali di origine agricola per la produzione di bioplastiche.
Fonte: Almanacco della Scienza
Sotto: il presidente della Coldiretti Sergio Marini offre specialità italiane in un sacchetto di plastica biodegradabile al Commissario europeo per l'agricoltura Mariann Fischer Boel
