Crisi pesche: dalla Regione Emilia-Romagna un accordo con la grande distribuzione
E’ quello raggiunto – primo caso in Italia – a Bologna per iniziativa dell’assessorato regionale all’agricoltura con Coop, Conad, Esselunga e Auchan, al termine di una riunione che ha visto la partecipazione di tutti gli attori della filiera: agricoltori, industria e grande distribuzione.
L’accordo, presentato ieri 21 luglio 2009 dall’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni, permetterà di garantire ai produttori di pesche emiliano-romagnoli un prezzo atto a coprire i costi di produzione (contro i circa 20 centesimi attuali, prezzo questo che costringe, di fatto, a produrre sottocosto), mentre la Grande distribuzione si impegna a vendere il prodotto al pubblico a un prezzo non superiore a 1,20 euro al kg.
Due le confezioni previste: il cestino da 1,5 chili con un prezzo massimo al dettaglio di 1,80 euro e il cartoncino da 2 kg a un prezzo massimo al dettaglio da 2,40 euro. Attualmente i costi di produzione in campagna si aggirano tra 0,40/0,45 centesimi al kg, mentre i costi di selezione, confezionamento, etichettatura, spedizione e trasporto incidono per ulteriori 0,40/0,45 centesimi sempre al kg. In Emilia-Romagna viene prodotto un terzo delle pesche e nettarine italiane.
Il commento di Davide Vernocchi
Secondo Davide Vernocchi, presidente nazionale ed emiliano romagnolo del settore ortofrutticolo di Fedagri/Confcooperative, l’accordo siglato a Bologna rappresenta un importante strumento per rilanciare i consumi di pesche e nettarine, ma purtroppo non è sufficiente a coprire i costi di produzione sostenuti dalle aziende agricole.
"Un accordo – prosegue Vernocchi – raggiunto grazie all’azione dell’assessore regionale all’Agricoltura dell’Emilia Romagna, Tiberio Rabboni, in un momento particolarmente difficile per il settore della frutta estiva in generale e delle pesche e nettarine in particolare. L’andamento climatico anomalo degli ultimi mesi ha infatti provocato una sovrapposizione dell’offerta ottenuta nelle più importanti aree produttive, italiane e dei principali paesi concorrenti. A tutto ciò si aggiunge poi la contrazione dei consumi registrata sia per un andamento stagionale non troppo caldo sia per la grave crisi economica mondiale".
L’intesa prevede che la promozione sia riservata ai frutti di calibro commerciale A e consente di remunerare parzialmente i costi di produzione e confezionamento. “Nonostante il giudizio sostanzialmente positivo sull’accordo – conclude Vernocchi – rimangono irrisolti alcuni problemi strutturali alla cui soluzione potrà contribuire anche l’iniziativa di Tiberio Rabboni. L’assessore all’Agricoltura dell’Emilia Romagna ha infatti chiesto al ministro Zaia di ottenere in ambito europeo nuove regole per favorire la sostenibilità del settore come un’estensione applicativa del fondo mutualistico, adottando contemporaneamente in ambito nazionale il finanziamento del Fondo di Solidarietà e la defiscalizzazione degli oneri previdenziali per ridurre il gap competitivo tra il nostro paese e altri paesi produttori”.