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Il lavoro di alcuni castanicoltori nell'Appennino bolognese: guarda il fotoreportage!

Castagne e marroni vanno conservati come la frutta fresca

"Ci siamo dotati di una cella di refrigerazione per conservare al meglio i marroni. E cerchiamo di fare divulgazione verso i nostri clienti, in questo senso: castagne e marroni, se non consumati subito, vanno conservati in frigorifero come le fragole o le ciliegie". Lo afferma Luigi Lorenzini, produttore e rivenditore del Castagneto del Casone a Monghidoro (Bologna), nella zona per antonomasia del Marrone Biondo dell'Appennino Bolognese.

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© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.itL'etichetta che spiega ai consumatori come conservare i marroni

Ciò è confermato anche da Renzo Panzacchi, presidente del Consorzio Castanicoltori dell'Appennino Bolognese: "La conservazione è fondamentale per garantire la qualità dei marroni. Se si conservano a temperatura ambiente in cucina o in cantina, la durata è inferiore rispetto alle basse temperature del frigorifero".

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© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.itLuigi Lorenzini

Nell'Appennino emiliano romagnolo, la raccolta è in pieno svolgimento. La qualità del prodotto è ottima e anche le rese sono soddisfacenti. "Nei nostri castagneti stiamo raccogliendo un prodotto di ottimo calibro. La vendita diretta ci permette di spiegare ai consumatori come trattare i marroni, sotto tutti i punti di vista. I prezzi variano a seconda dei calibri: finora sono stati pari a 8, 6 e 4 euro al kg in base alla pezzatura".

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© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.itDa sinistra Renzo Panzacchi, Luigi Lorenzini, Piero Belarducci, Francesca Lorenzini, Sandra Battacchi presso il punto vendita a Monghidoro (Bologna). Una curiosità: Monghidoro è il paese natale di Gianni Morandi

Con Lorenzini lavora la moglie Sandra Battacchi, che cura molto la qualità del prodotto. "Svolgiamo sul prodotto una doppia lavorazione: prima meccanica e poi manuale. Qualsiasi calibro può essere utilizzato: i più piccoli, ad esempio, sono destinati all'essiccazione o per realizzare farine".

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© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.itRenzo Panzacchi e Maurizio Fantini

In zona Loiano (Bologna) un gruppo di castanicoltori ha riportato in vita un impianto di marroni abbandonato da anni. "È molto importante recuperare gli antichi castagneti, sia per valorizzare il territorio, sia per fare reddito - precisa Panzacchi - La Regione Emilia Romagna crede in questo e il Bando per il recupero ha portato a stanziamenti a favore di quasi mille ettari. Il lavoro per recuperare un castagneto abbandonato è impegnativo, ma porta a ottimi risultati".

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Lo conferma anche Maurizio Fantini, uno dei soci che ha recuperato il castagneto a Loiano. "Stiamo raccogliendo i marroni frutto del nostro lavoro - esordisce Fantini - in quanto prima abbiamo riportato il castagneto in condizioni ottimali, pulendo il sottobosco, e poi abbiamo recuperato pianta per pianta. Qui ve ne è anche una considerata la più antica della zona, con oltre 500 anni di vita".

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La raccolta dei marroni è iniziata ai primi di ottobre fino a quota 600 metri di altitudine. Più in alto, attorno a 800 metri, la raccolta inizia almeno 10 giorni dopo. "La raccolta si concentra in 2-3 settimane - conclude Panzacchi - sempre con l'incognita meteo che può danneggiare i ricci già caduti a terra".

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