È stata una chiusura ricca di contenuti quella della terza edizione di "Regina di Puglia", la rassegna per la valorizzazione, in Italia e all'estero, dell'uva da tavola pugliese e del suo territorio (cfr. FreshPlaza del 22/07/2025). Nella giornata conclusiva, al Palazzo della Cultura del Comune di Noicàttaro, Mario Schiano, analista di Ismea per il settore ortofrutticolo, ha presentato in anteprima nazionale un'interessante analisi sui consumi al dettaglio di uva da tavola in Italia, con dati che non solo confermano alcune tendenze già in atto, ma aprono nuove prospettive per il comparto.
Uva da tavola in crescita tra i giovani e le famiglie con bambini
Il primo dato che colpisce è quello relativo al profilo dei consumatori. Secondo l'elaborazione Ismea su dati Nielsen, l'uva da tavola è oggi l'unico prodotto ortofrutticolo italiano che registra un incremento dei consumi tra le fasce più giovani della popolazione e nelle famiglie con bambini. Un fenomeno legato soprattutto al successo delle varietà senza semi, le cosiddette seedless, che nel 2024 hanno conosciuto un vero e proprio boom.
Seedless e confezionato trainano il mercato
Il secondo elemento di rilievo riguarda proprio l'impatto delle uve senza semi sull'intero comparto. Il loro successo ha avuto un effetto positivo anche sulle varietà tradizionali, contribuendo a un aumento complessivo degli acquisti di uva da tavola pari al 4,6% in quantità e al 10,4% in valore nel confronto tra il 2023 e il 2024.
Determinante anche la crescita del confezionato. Tra il 2023 e il 2024, gli acquisti di uva confezionata sono aumentati dell'11%, con un tasso di crescita medio annuo del 4,8% negli ultimi quattro anni. Un dato emblematico: nel 2020 l'uva confezionata rappresentava il 27% del totale acquistato, oggi è salita al 47%.
© Regina di Puglia
Mario Schiano nel suo intervento a Regina di Puglia
Chi compra l'uva? Il ruolo della Gdo e dei nuovi nuclei familiari
Dal punto di vista dei canali distributivi, i supermercati si confermano in testa, coprendo il 38% del valore complessivo della spesa per uva da tavola. Seguono discount e ipermercati con il 22% ciascuno, i negozi tradizionali con l'8% e gli altri canali con il 10%.
Analizzando le fasce d'età, il segmento tra i 35 e i 44 anni ha incrementato gli acquisti dell'8,8% su base annua, con una punta del 12,8% nel Sud Italia. Un dato particolarmente significativo, secondo Schiano, che si spiega con la praticità dell'uva senza semi: facile da consumare anche per un bambino, in qualsiasi situazione, e percepita come sicura grazie al confezionamento.
Le famiglie giovani con bambini piccoli sono quelle che hanno fatto registrare l'incremento più marcato: +18,9% a livello nazionale, con un picco del +24,5% nel Centro Italia. Seguono le famiglie intermedie con figli più grandi, in crescita dell'8,7%, con una punta del 12,1% nel Nord Est.
Le indicazioni di Ismea per il settore
Nel corso della sua relazione, Schiano ha fornito anche alcune indicazioni pratiche agli operatori del comparto. In particolare:
- incrementare la grammatura delle confezioni, per aumentare la quantità media acquistata per singolo atto;
- rinnovare la comunicazione delle confezioni, rendendole più attrattive e "parlanti", anche per il target dei più piccoli;
- prestare maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale degli imballaggi, un tema sempre più centrale per i consumatori.
Export: quantità in crescita, ma soprattutto valore
Durante l'evento è stato presentato anche l'Osservatorio di Mercato sull'uva da tavola curato da Ismea, con un focus sulle esportazioni aggiornate a tutto il 2024. Il quadro è molto positivo: lo scorso anno l'Italia ha esportato 382mila tonnellate di uva da tavola, con un aumento delle quantità, ma soprattutto un deciso balzo del valore medio, che è passato da 1,64 euro/kg nel 2022 a 2,39 euro/kg nel 2024, con un incremento del 46% in soli due anni. A determinare questa crescita è stato il rinnovamento degli impianti e la massiccia conversione verso le varietà senza semi, sempre più richieste all'estero.
I principali mercati di sbocco, oltre a Germania e Francia, sono Polonia, Regno Unito, Spagna, Svizzera e Austria. Ma l'attenzione, quest'anno, è andata soprattutto ai mercati extra-Ue, in particolare quelli mediorientali, che stanno mostrando un interesse crescente. Proprio su questi si è concentrata "Regina di Puglia", con la presenza di cinque grandi importatori, tra cui Sharbatly, leader del commercio ortofrutticolo arabo (alla sua prima partecipazione a Noicàttaro), e Lulu, uno dei retailer più influenti dell'intera area mediorientale (tornato per questa edizione).
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La stretta di mano tra il rappresentante di Sharbatly, il colosso commerciale di Jedda, e una azienda pugliese alla fine di un incontro
La concorrenza internazionale e il ruolo dell'Italia
L'intervento di Schiano ha toccato anche i competitor globali dell'Italia: Spagna in Europa, Egitto e Turchia nel Mediterraneo, Sudafrica, Perù, Cile e India nell'Emisfero sud. Tuttavia, almeno in Europa, l'uva italiana mantiene la leadership. "Più che temere i concorrenti – ha osservato Schiano – dobbiamo stare attenti a non farci del male da soli, trascurando quell'innovazione che tante soddisfazioni ci sta dando negli ultimi tre anni".
La presentazione dei dati Ismea ha suscitato grande interesse tra i presenti in sala, tra cui il sindaco di Noicàttaro Raimondo Innamorato e gli assessori Vito Fraschini (agricoltura) e Germana Pignatelli (sviluppo del territorio), insieme a figure chiave del settore: Michele Laporta, presidente dell'IGP Uva di Puglia; Massimiliano Del Core, presidente della Commissione Italiana Uva da Tavola (CUT); Germano Fabiani, responsabile nazionale ortofrutta di COOP Italia; Pietro Piccioni, vicepresidente della Camera di Commercio di Bari; oltre a numerosi imprenditori, buyer internazionali e giornalisti.
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La sala degli incontri B2B di Regina di Puglia
Quest'anno, nella giornata di martedì 22 luglio sono stati oltre 190 gli incontri business organizzati con il preciso intento di ampliare l'orizzonte a un export già di per se fortissimo, ma polarizzato per oltre il 50% su due soli mercati: la Germania e la Francia. Ai B2B si sono aggiunte molte occasioni d'incontro tra aziende pugliesi e buyer esteri durante le visite agli impianti di produzione e lavorazione e durante le serate che hanno fatto scoprire agli ospiti le tradizioni, la cultura e la gastronomia locali, ma si sono trasformate in altrettante occasioni di matching.
L'evento ha ricevuto il supporto di Regione Puglia, Camera di Commercio di Bari e APEO e si svolge in partnership con Megamark e le sue insegne Famila Superstore e DOK Supermercati. Sostenitori sono anche Carby Label, Ecologistic, Grape Evolution e DCS Tramaco.