La stagione agronomica si presenta particolarmente complicata, per quanto riguarda l'irrigazione: al momento, alcune zone d'Italia già presentano un netto deficit idrico e le prospettive sono preoccupanti.
"Una corretta gestione dell'irrigazione - spiega Enrico Turoni, titolare della TR Turoni di Forlì - è indispensabile nell'agricoltura moderna: la mancanza di adeguate risorse idriche ha ripercussioni sulla qualità e quantità del raccolto, ma anche un eccessivo apporto di acqua può causare seri problemi alle piante".
© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.itEnrico Turoni ed Elia Ronchi
È ormai consuetudine utilizzare in campagna strumenti per la misura dell'umidità del terreno che possono essere analogici, digitali, con memorizzazione e/o trasmissione dei dati a distanza. Una delle metodologie più utilizzata per la misurazione dell'umidità del terreno è quella tensiometrica. Con questo sistema, gli strumenti misurano l'umidità del suolo in unità di pressione negativa, nota anche come tensione, cioè la forza che le radici delle piante devono esercitare per estrarre l'acqua dal suolo. Alti valori di tensione indicano che il terreno sta diventando secco, la pianta patisce maggiore stress idrico e la crescita rallenta.
Gli strumenti più utilizzati sono i tensiometri analogici formati da un tubo che si riempie d'acqua, un setto poroso sensibile e un manometro che indica il valore di queste forze esercitate dalle radici delle colture per "attirare" l'acqua.
"Oltre alla strumentazione analogica, abbiamo tensiometri digitali che trasformano in segnale elettrico le tensioni che si creano nel terreno e che possono essere dotati anche di un data logger per la memorizzazione dei dati. Sonde tensiometriche possono essere abbinate a delle centraline meteorologiche, con invio automatico delle informazioni raccolte a un database consultabile via web", conclude Turoni.
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