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I progetti di ricerca di Italia Ortofrutta e il loro valore

La conoscenza come fattore strategico

Nel recente convegno che ha preceduto la 56ª assemblea di Italia Ortofrutta Unione Nazionale, è stato approfondito il tema del "valore della conoscenza per competere nel presente ed anticipare il futuro"

L'evento ha segnato l'avvio di un percorso programmatico incentrato sulla conoscenza come elemento cardine della visione strategica di Italia Ortofrutta e del suo consiglio di amministrazione. Italia Ortofrutta e le sue Organizzazioni di Produttori (OP) sono infatti coinvolte in numerosi progetti di ricerca che integrano le tre dimensioni della sostenibilità (economica, sociale e ambientale). Tra gli esempi citati figurano iniziative sulla prevenzione del lavoro irregolare, l'analisi economica della redditività del pomodoro da industria, l'efficienza e l'equità nelle pratiche commerciali e lo sviluppo di plastiche biodegradabili e compostabili per il confezionamento. L'Unione si posiziona come precursore nella progettualità grazie alla sua consolidata esperienza con i programmi operativi. Tra i relatori, il Professor Alessandro Sorrentino dell'Università della Tuscia Viterbo ha sottolineato come la conoscenza sia intrinsecamente legata alla progettualità e rappresenti un motore per la sostenibilità e la competitività del settore.

La sessione dedicata alla "Presentazione dei progetti di ricerca dell'Unione - Interventi a cura dei responsabili scientifici" ha fornito un quadro dettagliato degli sforzi di ricerca applicata e innovazione, dimostrando come la conoscenza sia concretamente messa a terra per affrontare le sfide attuali e future del comparto.

Gli interventi degli esperti hanno delineato diverse direttrici di ricerca cruciali:

Anticipare i cambiamenti climatici nella corilicoltura
La Professoressa Daniela Farinelli dell'Università di Perugia ha evidenziato il significativo impatto dei cambiamenti climatici sulle colture, in particolare sul nocciolo, dove l'aumento delle temperature estive e le piogge abbondanti stanno causando cali produttivi e qualitativi nelle aree tradizionali.

© AI

La ricerca si concentra sull'introduzione di nuove varietà più resilienti (es. Daria, Unito 101, Tonda Francescana), ottenute tramite miglioramento genetico italiano, e sul rinnovamento degli impianti obsoleti con forme di coltivazione moderne e razionali. Cruciale l'uso di piante innestate per superare lo stress idrico, con risultati promettenti già riscontrati in campo. Per trasferire queste conoscenze, sono stati realizzati quattro campi varietali in collaborazione con Italia Ortofrutta ad Alba, Caprarola, Carbognano e Avellino, per mostrare direttamente a tecnici e produttori le innovazioni disponibili
.
Miglioramento genetico e scelta varietale nel pomodoro da industria
Il Dottor Mario Parisi del Crea ha illustrato il ruolo fondamentale del miglioramento genetico nel successo della coltivazione del pomodoro da industria, che ha visto aumenti stratosferici della produttività grazie all'eterosi degli ibridi F1 e all'introduzione di resistenze genetiche multiple.

Il progetto mira ad accrescere la capacità decisionale dei servizi tecnici delle OP sulla scelta varietale, in particolare delle varietà pre-catalogo, attraverso prove di rendimento tecnico-varietale basate su criteri scientifici. Con un approccio partecipativo, che coinvolge OP rappresentanti circa il 33% della superficie italiana investita in pomodoro da industria, l'obiettivo è individuare varietà performanti e resistenti agli stress biotici e abiotici. La divulgazione efficace tramite visite guidate sui campi e canali di comunicazione dedicati è una componente chiave del trasferimento di conoscenza.

Pratiche agroecologiche per una coltivazione sostenibile:
Il Dottor Massimo Zaccardelli del Crea ha affrontato gli effetti negativi dell'agricoltura intensiva e ha presentato soluzioni attraverso l'agroecologia, mirando a ridurre l'uso di prodotti chimici e a rigenerare l'ecosistema agricolo.

© AI

Gli interventi chiave includono il miglioramento della qualità del suolo (ammendanti organici, riduzione chimica, lavorazioni minime), la gestione della stanchezza del terreno (microrganismi utili, solarizzazione), l'incremento della protezione biologica e l'ottimizzazione dell'uso della risorsa idrica con sistemi di precisione. Prove condotte in Lazio e Sicilia hanno dimostrato l'efficacia di pratiche come l'utilizzo di compost, compost tea e solarizzazione integrata, con risultati positivi in termini di incrementi produttivi e risparmi economici. Nuove frontiere innovative includono l'impiego di biopolimeri naturali per la biofortificazione e la biodifesa e la solarizzazione di breve durata
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Efficientamento energetico nei magazzini delle OP
Il Professor Marco Raugi dell'Università di Pisa ha affrontato la crescente urgenza dell'efficientamento energetico nei magazzini delle OP, resa evidente dall'impennata dei costi dell'energia.

© AI

L'obiettivo è conseguire un uso razionale dell'energia attraverso un processo continuo di miglioramento, che include la raccolta e l'analisi dei dati di consumo, l'identificazione di obiettivi di riqualificazione e la successiva verifica dei risultati. Gli interventi possono riguardare la caratterizzazione degli involucri degli edifici, il monitoraggio dei consumi di gas ed elettricità, l'installazione di impianti fotovoltaici, la conversione a pompe di calore e l'adozione di illuminazione LED. Fondamentale è anche la sensibilizzazione del personale per promuovere comportamenti virtuosi nell'ottica del risparmio energetico.

Questi progetti di ricerca, centralizzati e coordinati da Italia Ortofrutta con il ruolo di "Innovation Broker", non sono concepiti come meri adempimenti burocratici, ma come risposta concreta ai fabbisogni delle OP. L'approccio collaborativo con enti di ricerca come il Crea e diverse università italiane (Pisa, Viterbo, Cassino, Perugia) garantisce che le attività si svolgano nelle reali condizioni di lavoro delle organizzazioni di produttori, assicurando che i risultati siano immediatamente applicabili e trasferibili sul campo. L'impegno nell'innovazione e nella condivisione della conoscenza è considerato da Italia Ortofrutta un fattore determinante per la competitività e lo sviluppo futuro del settore.