KiwiLeather Innovations, fondata da Shelley Houston, affronta il problema del rifiuto di oltre 50.000 tonnellate di kiwi all'anno in Nuova Zelanda, trasformando la frutta scartata in una pelle vegetale alternativa. L'obiettivo è trovare nuove applicazioni per questi frutti, che finora venivano destinati principalmente all'alimentazione animale.
L'ispirazione per questa innovazione è nata quando Houston ha osservato i progressi nel campo dei biomateriali in Europa, dove frutti come mango, mele e uva vengono utilizzati per progetti simili. In collaborazione con il centro di ricerca Scion, ha lavorato per perfezionare il processo e produrre un prototipo funzionale. Houston ha dichiarato che i test iniziali hanno superato le aspettative, dando vita a un materiale che imita l'aspetto, la resistenza e perfino il profumo della pelle tradizionale.
Il risultato è una "pelle" di kiwi completamente di origine vegetale e priva di plastica, che si presta a settori come quello automobilistico e dell'arredamento, dove materiali alternativi - come la pelle di cactus - stanno guadagnando sempre più popolarità. "Semplicemente non ci sono abbastanza biomateriali in commercio per permettere a queste aziende di sviluppare certi prodotti", ha commentato Houston, sottolineando la forte domanda di soluzioni sostenibili.
Stabilendo collaborazioni con diversi centri di confezionamento, l'imprenditrice ha assicurato una filiera stabile per l'approvvigionamento dei frutti scartati. L'iniziativa non solo offre un nuovo valore economico ai coltivatori, ma si inserisce anche in una più ampia strategia di sostenibilità ambientale.
Secondo Houston, nei prossimi mesi potrebbero già essere lanciati i primi prodotti prototipo realizzati con questo innovativo materiale a base di kiwi.
Fonte: RNZ