In Mauritania, la campagna delle angurie è ancora in corso, segnata quest'anno da un'eccezionale produzione tardiva. Gli esportatori mauritani continuano a rifornire i mercati europei, affrontando una concorrenza sempre più agguerrita da parte di altre origini: una sfida complessa dal punto di vista commerciale e agricolo, secondo Amine Amanatoullah, amministratore delegato della Maurifarm.
Il coltivatore riferisce: "Quest'anno la campagna delle angurie mauritane è stata prolungata, con molti coltivatori che si sono assunti il rischio di una produzione sia precoce sia tardiva. La stagione è iniziata il 15 dicembre ed è ancora in corso, un periodo eccezionalmente lungo. È una scelta fattibile, ma molto rischiosa: dal punto di vista commerciale, le angurie precoci arrivano quando in Europa fa ancora freddo e il mercato è limitato, mentre le angurie tardive entrano in concorrenza diretta con altre origini, come il Marocco. Dal punto di vista agricolo, la campagna più lunga significa che i coltivatori devono far fronte a temperature più fredde, quindi avere calibri più piccoli e dover combattere parassiti e malattie. Questa strategia ha anche i suoi vantaggi, con una migliore presenza sul mercato, soprattutto in assenza di concorrenza, e una migliore promozione dell'origine mauritana".
La stagione prolungata non ha portato a un aumento dei volumi. Amanatoullah spiega: "Non abbiamo assistito a un picco produttivo, ma piuttosto a una stagione dilatata nel tempo, con la stessa superficie della stagione scorsa. Anche le minori rese delle angurie precoci hanno contribuito a contenere i volumi".
L'iniziativa commerciale ha prodotto risultati soddisfacenti. Il coltivatore aggiunge: "Gli esportatori mauritani hanno ottenuto buoni prezzi quando non c'erano angurie di altre origini sul mercato, superando 1,4 euro/kg. I prezzi medi di questa stagione si aggirano intorno agli 0,80-0,90 euro/kg, un livello molto soddisfacente se si considera che i costi di produzione in Mauritania sono inferiori rispetto a quelli di origini concorrenti come il Marocco. La stagione non è stata però priva di difficoltà per i produttori. Il mercato si è rivelato piuttosto variegato, con una forte domanda da Germania, Italia e Paesi Bassi, seguiti da Regno Unito, Francia e Spagna".
© Maurifarm
Negli ultimi anni, l'industria dell'esportazione di angurie in Mauritania è cresciuta rapidamente, con il rischio di perdere il controllo sui volumi prodotti, superando la domanda del mercato e le capacità logistiche, con conseguente perdita di freschezza dei frutti all'arrivo a destinazione. Amanatoulllah afferma: "In questa stagione, vediamo che il settore si sta stabilizzando e autoregolando. I coltivatori stanno acquisendo esperienza e professionalità e continueranno a farlo negli anni a venire. Questo è importante, poiché le prossime stagioni saranno impegnative".
Il coltivatore aggiunge: "Dopo diversi anni di crescita, credo sia arrivato il momento in cui la produzione entri in una fase di stasi. Stiamo assistendo a un aumento dei problemi fitosanitari, come la proliferazione degli afidi, e per la prima volta è stato rilevato un nuovo virus in Mauritania durante questa stagione. La produzione tenderà a ristagnare anche a causa dello spostamento del mese lunare del Ramadan nel calendario solare: una parte significativa del consumo di angurie è legata a questo periodo, che nei prossimi anni cadrà in inverno. Inoltre, in Mauritania è in corso uno sforzo nazionale per diversificare la produzione destinata all'esportazione. Possiamo andare oltre la coltivazione delle angurie: il nostro potenziale nella produzione di altri prodotti ortofrutticoli è decisamente ampio".
"I coltivatori di angurie sono quindi chiamati a gestire i volumi in modo più efficiente e a prendere decisioni di impianto più consapevoli. Questo può avvenire, ad esempio, attraverso un maggiore ricorso alle esportazioni a contratto, o almeno mediante accordi sui volumi effettivamente richiesti dal mercato. È un approccio che stiamo già adottando, consultandoci con i principali coltivatori, che quest'anno si sono organizzati in un'associazione per un migliore controllo dei volumi e della qualità", conclude Amanatoullah
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Amine Amanatoullah
Maurifarm
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