La campagna dei carciofi mostra poche luci e tante ombre. Un'annata che è risultata anomala fin dall'esordio autunnale, quando iniziavano a trapelare difficoltà agronomiche negli impianti meridionali, aggravati da una notevole siccità.
"La mia stagione di raccolta è durata solo circa tre mesi e mezzo, rispetto ai classici sei. Ho iniziato a tagliare capolini con un ritardo di 60 giorni, ma l'andamento in campo e sui mercati ha smesso subito di mostrarsi vivace, con quotazioni non sostenibili e neppure accettabili, e con il prematuro ingresso dell'industria come player alternatvo, ma con quotazioni in rapida discesa fino a toccare i 0,06 €/pezzo!". A parlare da Lucera (Foggia) è Leonardo Cedola, imprenditore con 4 ettari investiti a carciofi Madrigal.
© Leonardo Cedola
"Anche i volumi sono risultati in calo rispetto al passato (stimato intorno al 20%), un andamento climatico mite, che ci ha costretti a irrigare continuamente anche in pieno inverno e fino a poche ore prima dalla conclusione", precisa Cedola.
A rendere più complessa la stagione, anche i costi in risalita. "Una campagna in cui non si è guadagnato nulla, bensì si sono persi soldi e tempo - aggiunge l'imprenditore - Un'annata senza utili, che ci costringe a riflettere e a prendere delle decisioni su quelli che saranno i prossimi raccolti, in un'epoca in cui si tende a diminuire le superfici perché timorosi che l'emergenza idrica possa con il tempo peggiorare, pregiudicando le produzioni. Per il fresco, il prezzo più alto che ho ottenuto è stato di 0,45 €/carciofo: quotazioni soddisfacenti ma di durata troppo breve per permetterci di affrontare poi lunghi periodi in cui i valori rimangono bassi. Le quotazioni poi sono scese fino a 0,20 €/pezzo. Non sappiamo in che direzione andare, viste le scarse coltivazioni alternative su cui investire".
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Leonardo Cedola Azienda Agricola
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