Quest'anno, la siccità è il grande problema da gestire. E la coltivazione di peperoni non ne è esente. "La nostra campagna è stata portata avanti con l'acqua rimanente negli invasi dalla stagione 2022/23, ma questo ha significato centellinare le risorse a disposizione, anche in previsione della campagna di altre colture, come il melone". Ad affermarlo è Vincenzo Marrali, responsabile al controllo qualità della Cooperativa Agricola San Tommaso, con sede a Licata (Agrigento - Sicilia).
Marrali segnala un aumento delle quantità di peperoni nella Sicilia meridionale, da due anni a questa parte, in conseguenza soprattutto della carenza di manodopera qualificata in altri segmenti, come quello del pomodoro. "Anche nella nostra cooperativa abbiamo ridotto gli impianti di pomodoro a grappolo, ciliegino e Piccadilly, prodotti che richiedono molta forza lavoro, a favore del peperone che è un ortaggio di più facile gestione".
All'azienda è riconosciuto, da parte delle principali catene della Grande distribuzione organizzata italiana, il valore nella commercializzazione e produzione di peperone, sia per qualità sia per disponibilità 10 mesi l'anno. Con circa 200 ettari tra produzione propria e dei soci conferitori, il prodotto è disponibile da settembre a giugno, con un minimo di 20 a un massimo di 60 pallet al giorno.
"Esportiamo pochissimi volumi, in quanto nei Paesi europei la Spagna la fa da padrone e le nostre varietà fanno anche più fatica a penetrare i mercati - evidenzia il responsabile al controllo qualità - Nelle prossime due settimane, prevedo un mercato stabile, con prezzi all'origine di circa 1,00-1,50 euro/kg, in base alla qualità. La Pasqua bassa potrebbe essere un vantaggio, ma staremo a vedere".
La Cooperativa Agricola San Tommaso produce in prevalenza il tipo lungo Clovis rosso e giallo. "Si registra una carenza di prodotto verde per una questione climatica. Infatti finora si sono registrate molte giornate di sole e il peperone tende a colorare più velocemente", spiega Marrali. "Abbiamo comunque deciso di allungare la campagna, lasciando 30 ettari di peperoni, che solitamente sarebbero stati estirpati in favore della coltivazione del melone".
Nel segmento del peperone, nella Cooperativa sono in sperimentazione alcune varietà quadrate. "Stiamo cercando di unire la genetica spagnola a una pezzatura (di 11 cm al massimo) e a uno spessore di polpa tipicamente italiani. Al momento, però si tratta di prove. Abbiamo riscontrato una maggiore dolcezza. Quando saremo pronti, valuteremo i riscontri sul mercato italiano e/o estero", anticipa Marrali.
Stagione del melone alle porte
"Tutti i trapianti pianificati sono stati eseguiti, ma siamo senza acqua. Per fine marzo cominceremo con la raccolta dei primi lotti di Cantalupo Proteo a buccia gialla e all'inizio di aprile sarà la volta del Cantalupo a buccia verde, il cosiddetto long life, i cui volumi saranno inferiori quest'anno - conclude Marrali - Lo scorso anno avevamo avuto un surplus di prodotto nel mese di maggio e, a causa degli eventi meteo sfavorevoli, il melone non si era venduto. E' un rischio che noi, ma anche tutti i nostri colleghi siciliani, non possiamo più permetterci".
Foto articolo fornite dalla Cooperativa Agricola San Tommaso
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