È in corso la stagione agrumicola spagnola, con volumi bassi e rese inferiori nel caso delle arance e, in generale, con prezzi a scaffale più alti che influiscono negativamente sulla domanda. Quest'anno il settore agrumicolo ha continuato a professionalizzarsi, un processo guidato nelle ultime cinque campagne dai fondi di venture capital, secondo Quico Peiró, direttore operativo del Cañamás Group, il quale sostiene che una delle sfide più grandi sarà, nel caso delle arance, di invertire la tendenza al calo dei consumi.
In una stagione normale, e tenendo conto di tutte le varietà di agrumi commercializzate da Cañamás durante la campagna nazionale, tra cui arance, clementine, mandarini e pompelmi, l'azienda gestisce circa 110mila-125mila tonnellate all'anno. Di queste, circa il 65% viene coltivato nelle loro aziende agricole nel Levante e in Andalusia.
"All'inizio della stagione delle arance stiamo registrando un livello qualitativo abbastanza buono. I frutti si presentano con una forma più allungata del previsto, a causa delle temperature e dei cambiamenti climatici durante la fioritura e la crescita. Hanno però una qualità gustativa migliore rispetto all'anno scorso e sono in generale abbastanza buoni", afferma Quico Peiró.
"Queste arance precoci hanno un prezzo più alto all'origine e, come se non bastasse, può essere utilizzata una quota inferiore di frutti, a causa delle difficoltà incontrate durante la fase di crescita. Tutto questo ha un impatto diretto sui prezzi di vendita, che sono più alti, e questi, a loro volta, incidono negativamente sulla domanda di agrumi".
Per quanto riguarda la possibilità di importare da altre origini per garantire l'approvvigionamento in questa stagione, Quico Peiró dice che "con i livelli di consumo che abbiamo in questo periodo, non credo che avremo bisogno delle arance provenienti da altri Paesi per soddisfare la domanda europea, a parte le arance spagnole. Penso inoltre che le importazioni che le nazioni stanno già effettuando da altre origini, per linee di bassa qualità, siano più che sufficienti per soddisfare la normale domanda".
Per quanto riguarda le clementine, Peiró afferma che "quest'anno hanno una qualità gustativa eccezionale e una quota molto elevata è commercializzabile. Anche i livelli di consumo sono buoni, nonostante i prezzi all'origine più elevati si ripercuotano anche sul prezzo finale. Ci aspettiamo che questa tendenza continui anche per la rimanente parte della stagione".
Negli ultimi anni si sono verificate numerose fusioni aziendali nel settore degli agrumi che hanno dato vita a potenti gruppi sostenuti da fondi di private equity. "Alla fine, l'ingresso di questi fondi comporta una professionalizzazione del settore. È stato un processo rapido, visto che il cambiamento è avvenuto in soli cinque anni, durante i quali c'è stata una trasformazione totale del settore. Questi cambiamenti stanno portando equilibrio e stabilità nel settore agrumicolo. Grazie a questa professionalizzazione, c'è sempre maggiore unità di criteri su questioni come qualità, calibri, usi o prezzi", spiega Peiró.
"L'ingresso dei fondi ha portato a dei cambiamenti lungo l'intera catena del valore, dalle dinamiche di acquisto sul campo, passando per il confezionamento nell'industria, fino alle dinamiche di vendita vendite. E questo è positivo per il settore, perché ci spinge a continuare a migliorare giorno dopo giorno e favorisce una maggiore unione fra gli agenti".
Una delle sfide più grandi di questa campagna, secondo Quico Peiró, è "da un lato recuperare il consumo di arance che stiamo perdendo, e dall'altro, tutelare la posizione della produzione spagnola sul mercato Ue, promuovendola come prodotto europeo locale che soddisfa tutti gli standard di sicurezza alimentare".
"Credo che la promozione degli agrumi spagnoli da parte degli agenti coinvolti nel sistema interprofessionale sia ciò cui il settore agrumicolo dovrebbe puntare, per garantire una ripresa dei consumi e un mercato dinamico per i nostri prodotti", conclude Quico Peiró.
Per maggiori informazioni:
Maria Canet - ufficio commerciale
Cañamás Hermanos, S.A.
Camí Aigua Blanca, S/N
46780 Oliva. Valencia. Spagna
+34 962 852 000
maria.canet@satcv.com
www.canamas.com