Durante la recente missione in India per promuovere la prossima edizione di Macfrut (cfr. Freshplaza del 18/09/2023) non è mancata una visita a due mercati all'ingrosso: Nuova Delhi e Mumbai. Entrambi sono caratterizzati da dimensioni gigantesche e situazioni igieniche che non rientrano nei canoni europei, a parte pochi importatori che sono ben organizzati.
"Il mercato ortofrutticolo di New Delhi - spiega Renzo Piraccini presidente di Macfrut, descrivendo quanto ha visto - è una struttura datata, con standard igienici molto carenti. Il mercato ortofrutticolo all'ingrosso di Delhi è una struttura enorme, articolata in diversi padiglioni, dove il caos e la mancanza di igiene regnano sovrani".
Le dimensioni sono enormi perché è l'unico mercato ortofrutticolo nell'area urbana di Nuova Delhi, che conta circa 40 milioni di persone. "Abbiamo visitato la parte dove si trattano i prodotti di importazione, in particolare mele, arance e kiwi. I grossisti, la maggior parte dei quali è all'aperto, non ha alcun tipo di struttura, escluso la copertura".
Le mele sono uno dei prodotti più diffusi e sono sia di provenienza locale, principalmente dallo stato del Kashmir, sia di importazione. Le mele locali si distinguono bene dal prodotto importato, perché sono lavorate in modo approssimativo e con un packaging molto rudimentale. Basta dare un'occhiata a queste foto per capire che gli standard igienici di confezionamento sono molto diversi rispetto agli standard europei".
I compratori, principalmente dettaglianti e ambulanti, caricano il prodotto in mezzi di trasporto di piccole dimensioni, motorizzati e non. Nessuno di questi ha la possibilità di refrigerare né trasportare la merce in camion frigoriferi, e questo rappresenta il limite più importante e spiega perché le mele sono uno dei prodotti più diffusi, avendo una buona shelf life anche se non refrigerate.
"Accanto a questi grossisti, completamente destrutturati, ci sono invece alcune ditte di importazione molto ben organizzate e dotate di celle frigorifere e magazzini di stoccaggio, che normalmente trattano un livello qualitativo superiore e forniscono anche le catene di supermercati, che in India sono abbastanza diffuse e hanno dei centri logistici molto ben organizzati. Tra questi abbiamo visitato un importatore che frequenta abitualmente il Macfrut".
Sudhir Suri, titolare di Suri Agrofresh insieme a Renzo Piraccini e Cecilia Marzocchi di Macfrut
Sudhir Suri, titolare di Suri Agrofresh, si occupa di importazione da più di 25 anni e lavora anche produzione indiana. I principali prodotti sono mele kiwi e arance. È un partner di Zespri. Ha 11 magazzini di lavorazione, in diverse parti dell'India, con celle frigorifere e linee di selezione per lavorare le mele sia di produzione locale che di importazione. Lavora 55.000 tons di mele indiane, che vende sul mercato interno, e importa circa 1000 contenitori di mele da diversi Paesi.
"Le tasse di importazione sulle mele, in India, sono il 50% del valore, e si applicano per tutte le provenienze, per questo si sta diffondendo l'acquisto in bins perché il prezzo è più basso e, pur essendoci sempre una dogana del 50%, incide molto meno sul prezzo finale. Anche dall'Italia si importano sia mele confezionate che rinfusa in bins.,Il costo del lavoro nei magazzini è tra gli 8 e 9 euro al giorno, per otto ore di lavoro".
Sullo stesso standard, molto carente dal punto di vista igienico e funzionale, è anche il mercato ortofrutticolo di Mumbai.
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