In Puglia, la stagione dell'uva da tavola pare sia caratterizzata da due dati importanti: un calo produttivo di circa il 30% a causa della diffusione della peronospora e un conseguente aumento dei costi di produzione di almeno il 20-30%, dovuto ai maggiori interventi effettuati, necessari per mantenere i grappoli sulle piante e limitare così la flessione delle rese.
Le testimonianze di alcuni agricoltori pugliesi, raccolte nelle ultime ore, sembrano segnalare anche un andamento commerciale e prezzi di vendita poco soddisfacenti per le varietà seedless, sulle quali ci si attendevano invece quotazioni più alte. D'altro canto, si registra una crescita di prezzo solo per le varietà tradizionali.
Dalle voci raccolte è emerso che, nella scorsa stagione, l'uva Victoria veniva venduta in campagna mediamente a 0,60-0,70 €/kg, mentre quest'anno si sono toccati picchi anche di 1,20 €/kg, con aumenti medi del 15-20% rispetto a 12 mesi fa.
Per le senza semi, invece, nella settimana precedente i cestini da 500 g sono stati venduti agli operatori a 0,75-0,80, mentre ci si aspettava che le quotazioni non scendessero sotto l'euro. In Puglia, negli ultimi due anni, è stato estirpato non meno del 50% degli impianti di uva con semi, portando avanti dunque il tanto atteso e richiesto rinnovamento varietale. Tuttavia, il sommarsi di condizioni climatiche avverse ha contribuito a limitare ulteriormente i quantitativi delle uve con semi, provocando una inattesa carenza sul fronte dell'offerta.
Gli agricoltori ci riferiscono che, negli ultimi giorni, si sta assistendo a un maggiori interesse per le uve italiane tradizionali da parte dei Paesi dell'Est Europa (come la Polonia). Ciò sarebbe dovuto alla riduzione dell'offerta, per ragioni climatiche, in areali di produzione da cui di solito i buyer europei si riforniscono (ad esempio la Grecia). Le forniture di uve con semi (come Victoria, Palieri, Red Globe e Italia) coltivate nelle regioni meridionali italiane, se di qualità e con volumi contenuti trovano ottima collocazione, oltre che nel mercato interno, anche in Francia, nel Sud della Germania e negli Emirati Arabi".