Contesto abbastanza triste per i produttori italiani di pere. I dati resi noti durante Prognosfruit hanno delineato una situazione decisamente deficitaria per il nostro Paese (cfr. FreshPlaza del 17/08/2023). Manca prodotto, ma non si è registrata la perdita totale verificatasi nel 2021.

"Partiamo da un assunto: quest'anno le pere italiane saranno poche. Avremo a disposizione circa un 30% della resa. Le varietà più colpite sono l'Abate Fetel e la Decana e i frutti disponibili scarseggiano in qualità. Le cause sono da ricercare in eventi meteo quali gelate, grandinate, alluvione, ma anche fitopatie che continuiamo a contrastare come possiamo. In quest'ultimo caso, chi non c'è riuscito ha perso tutto".
Così Savino Tiraboschi, direttore delle aziende San Francesco e Ortobergamo, che continua: "I produttori sono stati tutti messi al tappeto e sono pertanto necessari interventi ad hoc. I prezzi sostenuti, che si registrano a livello commerciale, non bastano a coprire i costi di produzione".
In sintesi, Tiraboschi sottolinea che tanti operatori stanno abbandonando il comparto. "I pericoltori vogliono smettere di perdere soldi e molti hanno già fortemente ridimensionato gli ettari investiti. Sicuramente, anche per il futuro continueranno a diminuire le superfici coltivate a pere".

E se in Italia i dati sul comparto amareggiano e non poco, in Belgio si prevede una campagna molto positiva per la pomacea in questione.
A tale riguardo Tiraboschi commenta: "In Belgio vivono una situazione decisamente rosea e la commercializzazione di pere sarà molto facilitata. Il fatto che in Italia abbiamo poca merce disponibile non si traduce automaticamente in prezzi raddoppiati alla vendita. E i belgi ne trarranno beneficio, anche sui mercati italiani. E' già qualche anno che le pere belghe raggiungono il nostro Paese. In questa nuova stagione, come in quelle future, non verremo risparmiati dal loro dominio. Un altro attore importante sul mercato delle pomacee è la Spagna".
Foto articolo fornite da Savino Tiraboschi
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