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I pareri di alcuni imprenditori sui dati emersi da Prognosfruit

Italia: produzione melicola nella norma, deficitaria quella delle pere

Per la campagna melicola di quest'anno, in Italia si stima una produzione totale di 2.104.125 tonnellate, perfettamente in linea con quella dello scorso anno; con una crescita dei volumi produttivi in Alto Adige (+7%) e in Trentino (+4%), e con un calo in tutte le altre regioni, in particolare in Veneto (-25%) per effetto di qualche gelata primaverile. Questi i dati emersi da Prognosfruit lo scorso 3 agosto 2023.

La produzione biologica italiana ha subito una leggera flessione rispetto alla produzione record dello scorso anno (-7% sul 2022), costituendo, con le sue 180.224 tonnellate, il 9% circa dell'offerta totale.

Per quanto riguarda le dinamiche varietali in Italia, cresce del 14% la Golden Delicious, che raggiunge le 684.431 tonnellate. Cala la produzione di Red Delicious (-27% sul 2022) a 169.347 tonnellate. Anche per la Granny Smith, con -44% sul 2022, è previsto un calo importante. La Fuji perde quota rispetto al 2022 (-9%) con una produzione di 155.420 tonnellate. La Cripps Pink diminuisce del 5% rispetto al record dello scorso anno, ma rimane sopra la media di +6% rispetto agli ultimi cinque anni. La Gala, con un +8% sul 2022 e una produzione che va oltre le 400.000 tonnellate, fa segnare un nuovo record produttivo, così come le altre varietà nuove (club), che superano le 200.000 tonnellate, con un +20% sullo scorso anno. In aumento anche la Morgenduft, che torna a una produzione normale.

"Previsioni in linea con gli ultimi anni: la produzione destinata al mercato fresco è in aumento per quest'anno, e pare che da oltremare riceveremo una minor pressione; questi sono fattori che a mio avviso aiutano - dichiara Michele Roncador di La Trentina - Per quanto riguarda la situazione in Italia, è prevista una produzione abbastanza stabile, e siamo riusciti a ridurre le quote si stock già a dicembre e gennaio. Lo scorso anno, la campagna delle mele è partita con una Gala che teneva poco, ma quest'anno disponiamo di un prodotto di maggiore qualità, e abbiamo buone prospettive. Sono ottimista per quest'anno, e credo che il valore delle prime mele sarà buono e le seconde andranno di conseguenza".

Anche Giovanni Menapace di Codipra è ottimista per questa campagna e dice: "Penso che sarà un'annata abbastanza incoraggiante, soprattutto per il mercato fresco. Interessante anche l'aumento di Golden dell'ordine del 7% a livello europeo. In generale, credo che sarà un'annata tranquilla, con una produzione regolare e caratterizzata da una buona qualità, con frutti dai calibri nella media e con una buona colorazione".

Ma veniamo alla situazione nel nostro Paese per le pere. Per quanto riguarda l'offerta prevista in Italia, i dati riportati a Prognosfruit si riferiscono alla data 10 luglio ed evidenziano una situazione decisamente deficitaria, a causa principalmente delle gelate di inizio aprile, che hanno compromesso in modo molto grave la produzione. In Emilia Romagna, la produzione è stata stimata sulle 105mila tonnellate, oltre il 60% in meno rispetto all'anno precedente, al di sotto anche del 2021. A ciò ha concorso anche il calo registrato delle superfici, che è risultato particolarmente significativo proprio nel passaggio dal 2022 al 2023. La situazione non è rosea anche nelle altre regioni d'Italia, dove si registrano cali significativi. A livello nazionale sono previste 187 mila tonnellate, -63% sul 2022 e -7% sul 2021, la produzione più contenuta di sempre.

Questi dati non tengono conto degli ulteriori e gravi danni subìti dalle coltivazioni a seguito degli eventi meteo estremi che si sono susseguiti nella seconda metà del mese di luglio. Quindi si presuppone una quota di prodotto destinata al fresco ulteriormente ridotta.

"Siamo di fronte ad una situazione di estrema criticità - afferma Mauro Grossi, presidente del Consorzio della Pera dell'Emilia Romagna IGP - che quest'anno è arrivata al culmine. In questi ultimi anni abbiamo cercato di riorganizzare il comparto anche attraverso lo strumento del Consorzio IGP, riconoscendone le potenzialità in termini di legame con il territorio, qualità e identità, ma tutto ciò non basta se non si trova il modo per poter produrre e soprattutto se in questa fase non si trovano le risorse per aiutare i produttori a uscire dal tunnel".

Adriano Aldrovandi, presidente di UNAPera, si sofferma sulle potenzialità commerciali e conclude dicendo: "Occorre riuscire a gestire al meglio quel poco prodotto che rimane, che comunque è di buona qualità organolettica. UNAPera è nata proprio per dare risposte al mercato e, anche di fronte a questa situazione, ci stiamo già organizzando con ogni mezzo".