Tanti hanno ancora nella mente i i telegiornali di metà, maggio che si soffermavano sui validi ragazzi volontari che cantavano Romagna Mia spalando tonnellate di fango. E per fortuna che loro c'erano! Però oggi, a due mesi dalla tragica alluvione in Romagna, i riflettori mediatici si sono spenti da tempo e per le aziende ortofrutticole nulla è cambiato: la furia dell'acqua ha spazzato via gli impianti, soldi per ripristinare il tutto non se ne vedono e in tanti non sanno come fare ad andare avanti.
Nelle aziende agricole è stato stravolto il livello del terreno
"Il fiume Rubicone ha causato danni che qui non si erano mai visti", esordisce Cristian Canini, titolare dell'azienda La Beccaccia di Longiano in provincia di Forlì-Cesena. "Coltivo 5 ettari fra frutteti e orticole e una buona parte hanno subito danni gravissimi".
L'acqua è ancora presente a due mesi dall'alluvione rendendo impossibili alcune operazioni come trinciatura e trattamenti
Circa un ettaro di frutteti è stato totalmente divelto dalla violenza dell'acqua. Qui il fiume Rubicone raccoglie la pioggia di due vallate e le conseguenze sono ancora ben presenti.
Uno dei tanti pali di un frutteto rotti dalla forza dell'esondazione
"Meli di Fuji e Royal Gala, peri di William, sono stati sradicati con tutti i pali e i fili. Tutto è andato ad accatastarsi a quali 100 metri di distanza contro altri alberi, in un groviglio inestricabile. Ma ciò che fa pensare è che, a due mesi dall'evento, in alcuni punti (zone d'ombra, ndr) il terreno è quasi inaccessibile perché vi è ancora acqua".
Canini guarda sconsolato il terreno su cui un tempo sorgeva il suo frutteto
Ciò ha comportato l'impossibilità di entrare nei frutteti rimasti in piedi per effettuare i trattamenti con la perdita del prodotto. "E senza contare che l'acqua ha superato i due metri d'altezza, così il fango ha sporcato i frutti rendendoli non commerciabili. insomma, un disastro totale".
La forza dell'acqua ha portato via anche svariate centinaia di metri quadrati di terreno
Inoltre tre serre di verdure sono state sommerse dall'acqua perdendo il raccolto. La Beccaccia vende frutta e verdura direttamente presso un negozio sito in comune di Gambettola (FC) e facendo vendita diretta presso mercati settimanali nel Cesenate.
Canini ha quantificato in almeno 100mila euro i danni diretti e indiretti. "Qualcuno ci darà mai una mano?" si chiede l'agricoltore. "Perché qui da soli non ce la possiamo fare".