Dopo le gelate tardive dello scorso anno, nella stagione attuale dovrebbero esserci parecchie mandorle. "Speriamo che il mercato risponda bene. La raccolta è iniziata nella prima settimana di agosto e proseguirà fino alla prima decade di settembre", riferisce Sergio Marcoaldi, agronomo e responsabile per la filiera della mandorla presso la società cooperativa COPA di Canino (Viterbo).
Mandorle in raccolta
"I primi impianti risalgono al 2017 e, ora, sono in piena maturazione. Alcune piante raggiungono rese anche di 10-12 kg ciascuna. Ed è quello che ci aspettavamo quando abbiamo deciso di diversificare le nostre colture - prosegue Marcoaldi - Tutti gli impianti sono irrigui e vengono gestiti con estrema attenzione. Coltiviamo i mandorli secondo un sistema intensivo, che prevede 500-600 piante a ettaro. A regime contiamo 80 ettari dedicati a questa coltura e altri 20 che saranno a dimora nei prossimi anni. La raccolta è meccanizzata, e avviene con macchine scuotitrici che utilizziamo anche per i nostri oliveti".
© COPA
Mandorle in guscio su pianta (Foto: COPA)
Marcoaldi sottolinea che, quest'anno, il clima è stato favorevole, con assenza di gelate primaverili. "Sebbene abbia fatto molto caldo, i 26 soci situati tra Lazio e Toscana sono riusciti a contrastare la siccità e a sostenere le piante con un'irrigazione settimanale. Il mandorlo è una coltura che necessita di un importante apporto idrico e, se ben irrigato, dà frutti omogenei, sani e gustosi".
Linea per pulizia, smallatura ed essiccazioneLa cooperativa COPA si è organizzata con una propria linea dedicata alla pulizia, alla smallatura (fase del processo di lavorazione, che permette di separare la mandorla dal mallo verde che aderisce al guscio e facilitare il processo di essiccazione della stessa, ndr) e all'essiccazione delle mandorle.
A destra: mandorle in bins per smallatura ed essiccazione.
"Si tratta di una linea di processo grazie alla quale i frutti possono essere stoccati già essiccati e mantenuti (in guscio) per diversi mesi nelle celle, in attesa della vendita. La sgusciatura delle mandorle è, infatti, programmata in base alla commercializzazione, al fine di mantenere la fragranza e il sapore del prodotto - spiega Marcoaldi - I nostri soci conferiscono il prodotto in cooperativa e questa poi provvede alle operazioni post raccolta e alla lavorazione".
A sinistra: essiccatori. A destra: uscita mandorle dall'essiccatore.
Vendite e competitor
Le mandorle lavorate e sgusciate vengono confezionate in imballi che vanno da 250 grammi a 5 kg, sia in sottovuoto sia in atmosfera controllata. "Il nostro prodotto sgusciato si vende per tutto l'anno: siamo presenti nella Grande distribuzione organizzata, in negozi specializzati, e nel settore prodotti da forno/dolci. Abbiamo anche collaborazioni con produttori di torrone e cantucci, al fine di valorizzare le tipicità locali - sottolinea Marcoaldi - I periodi di maggiore richiesta delle mandorle sono quelli di ottobre, novembre e dicembre (mesi che precedono il Natale), e marzo-aprile, quando si registra una ripresa in primavera".
Confezione di mandorle da 250 grammi
Il responsabile filiera della mandorla ammette, con un certo rammarico, che in Italia prevalgono ancora i frutti d'importazione, in particolare dalla California, ma anche dalla Spagna. "La California è ormai sul mercato globale e italiano da tanti anni e ha il suo punto di forza in una gestione post raccolta super organizzata, oltre che alle dimensioni di aziende e areali. Non riusciamo a stare al passo e ad essere competitivi nei mercati italiani: la nostra filiera non è ancora pronta e non potrebbe sopravvivere con i prezzi del prodotto importato".
"E' vero anche, però, che visti i rincari nelle fasi di produzione e logistica, potremmo riuscire a penetrare i mercati nostrani, approfittando di questo momento per dare valore alla mandorla italiana", conclude Marcoaldi.
Per maggiori informazioni:Società Agricola C.O.P.A. soc. coop.
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