Gorillas, la piattaforma di food delivery specializzata nella consegna rapida di generi alimentari su richiesta (quella che promette di consegnare entro 10 minuti dall'ordine e che ha per slogan "Tu sei veloce, ma noi di più", per intenderci, ndr), chiude le sue attività in Italia.
"Come annunciato il 24 maggio, abbiamo deciso di concentrarci maggiormente su Germania, Francia, Regno Unito, Paesi Bassi e Stati Uniti (New York). La maggior parte dei nostri ricavi (90%) proviene da questi mercati chiave - si legge in una nota stampa di Gorillas del 4 luglio 2022 - Per quanto riguarda la nostra presenza in Italia, sebbene stiamo ancora valutando attentamente diverse alternative strategiche e finanziarie, tra cui la vendita dell'azienda o l'ingresso di nuovi investitori, non abbiamo ancora raggiunto un livello di concretezza in queste trattative tale da indicare chiaramente un esito positivo. Per questo motivo abbiamo deciso di avviare un processo graduale che si concluderà con la chiusura delle attività in Italia".
"Al momento abbiamo già chiuso tre dei nostri magazzini nelle città di Milano, Roma e Bergamo, e stiamo pianificando di chiudere gli altri in tutto il Paese nelle prossime settimane - continua la nota - Fino ad allora, e finché le scorte lo permetteranno, continueremo a consegnare ai nostri clienti. Questa decisione ha importanti implicazioni per il nostro personale in Italia, che è già stato informato. Abbiamo avviato colloqui con i sindacati per iniziare il processo di licenziamento collettivo".
"Dopo più di un anno di attività in Italia, è stata una decisione molto difficile da prendere per il nostro team italiano e per l'intera famiglia Gorillas. Abbiamo avuto la fortuna di accogliere nella nostra comunità persone di talento e meritevoli, e siamo molto grati e riconoscenti per il duro lavoro svolto e la loro dedizione. Gli auguriamo il meglio per il futuro".
La posizione del sindacato Fit-Cisl: "Comportamento inaccettabile"
"Gorillas, dopo aver sottoscritto con la Fit-Cisl il 29 aprile scorso, l'accordo per inquadrare i rider con il CCNL di settore della Logistica, Trasporto merci e Spedizione, ha annunciato che dal 4 luglio avvierà le procedure di licenziamento di 540 fra lavoratrici e lavoratori, impiegati attualmente nelle città di Roma, Firenze, Milano, Bergamo e Torino, mettendo in liquidazione la società. Un comportamento ritenuto da noi inaccettabile - sottolinea il sindacato in una nota -considerando che la società si è collocata su un mercato in forte espansione".
"Per questo motivo - prosegue la nota - ci riserviamo di contestare tale decisione della startup con sede madre a Berlino, chiedendo formalmente un incontro presso l’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania a Roma".
"Questo episodio ripropone il dibattito su come tali piattaforme di food delivery si insedino nel nostro Paese in assenza di chiare e definite regole che tutelino le lavoratrici e i lavoratori. Siamo certi che il Ministero del Lavoro si interesserà alla vicenda pertanto, nei prossimi giorni, chiederemo un incontro ufficiale al Ministro Orlando per affrontare l'incresciosa questione".