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Le parole di un agronomo dalla Basilicata

Pomodoro da industria: al Sud i campi sono in sofferenza

Il gran caldo delle ultime settimane non è sicuramente favorevole per il pomodoro da industria. Le temperature, sia quelle minime che quelle massime, sono troppo alte e, con la problematica della carenza idrica, la gestione delle produzioni diventa ancora più complessa.

A circa un mese dall'inizio della raccolta 2022, abbiamo sentito l'agronomo Mario Cardone che, dalla Basilicata, ci spiega: "La maggior parte dei campi sono in fase di fioritura-allegagione. Dovremmo partire nella prima decade di agosto, per proseguire poi fino a tutto settembre. Nel complesso, le coltivazioni sono in buono stato, ma ci preoccupano le frequenti e durature ondate di caldo, arrivate, tra l'altro, con largo anticipo, quest'anno. L'eccesso di caldo rallenta lo sviluppo vegetativo e potrebbe compromettere le rese".

"Infatti, con temperature superiori ai 35 gradi la pianta blocca l'attività di fotosintesi per traspirare, cercando di ridurre la temperatura in prossimità delle foglie, il tutto a scapito della produttività. Bisognerà attendere ancora due settimane per capire se ci saranno perdite. L'andamento climatico è stato favorevole per tutto maggio, poi il caldo torrido ha caratterizzato tutto il mese di giugno con temperature che hanno superato spesso i 35° C nella zona del Vulture e dell'alto Bradano, dove in media si coltivano oltre 2mila ettari di pomodoro tondo e lungo, facendo così aumentare i casi di aborti fiorali. Le alte temperature, abbinate all'elevata ventosità, ha poi abbassato l'umidità relativa, determinando così una maggiore traspirazione della pianta e un conseguente formazione del marciume apicale".

Coltivazione pomodoro nell'alto Bradano (Basilicata)

"Gli effetti del cambiamento climatico sono dunque visibili anche su colture orticole, come appunto il pomodoro. Ci auguriamo che le prossime settimane siano clementi a livello meteorologico, così da permettere ai produttori, già stremati dagli aumenti dei costi stimati intorno al +30%, di lavorare serenamente. Temperature torride e durature come quelle avutesi potrebbero davvero ridurre le rese per ettaro".