La produzione mondiale di pomodori destinati alla trasformazione industriale potrebbe calare del 6% entro il 2050 per effetto dell'aumento delle temperature: tra le aree più colpite c'è anche l'Italia, che con 70 mila ettari coltivati e oltre 6 milioni di tonnellate di prodotto trasformato all'anno è il secondo produttore al mondo dopo gli Stati Uniti e prima della Cina.
A lanciare l'allerta è lo studio condotto da un gruppo internazionale di ricerca guidato da Domenico Ronga, professore associato di agronomia all'Università di Salerno, e Davide Cammarano, professore ordinario di agronomia alla Aarhus University in Danimarca. I risultati sono pubblicati su Nature Food.
"Finora l'impatto del cambiamento climatico in agricoltura è stato valutato prevalentemente su colture cerealicole come riso, grano e mais, e non su colture orticole di elevato interesse come il pomodoro", spiega Ronga. "Noi ci siamo focalizzati in particolare sul pomodoro da industria che, a differenza del pomodoro per il consumo fresco, viene coltivato in pieno campo e non in serra".
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Fonte: Ansa