Quest'anno, la stagione degli asparagi è stata, in generale, molto complicata per i coltivatori francesi. Il motivo è un forte calo dei consumi, nonostante una produzione inferiore del 10-30% rispetto al 2021. "È importante notare che quest'anno non c'è stato un eccesso di produzione, ma i bassi consumi hanno portato a un calo dei prezzi, che ha messo alcuni produttori in una situazione molto difficile", spiega Christian Befve, fondatore e direttore della società di consulenza Befve &Co, ed esperto di asparagi di fama internazionale.
Christian Befve
Regione della Nuova Aquitania pesantemente colpita dalla carenza della domanda
Tra i quattro principali bacini di produzione, la Nuova Aquitania, il Sud-est, l'Anjou e l'Alsazia, le regioni che esportano al di fuori dei confini regionali sono quelle che hanno risentito maggiormente di questa carenza della domanda. In Alsazia ci sono molti piccoli produttori e la vendita diretta è molto consolidata, quindi la regione è stata meno colpita da questa situazione. "Particolarmente danneggiata è stata la regione della Nuova Aquitania, e soprattutto il bacino delle Landes, il maggior produttore di asparagi, che ha pochi abitanti e quindi esporta grandi volumi in altre regioni della Francia".
La presenza di origini straniere ha fatto scendere i prezzi
I produttori di asparagi che forniscono i mercati di interesse nazionale come Rungis o Perpignan, nelle ultime tre settimane hanno visto diminuire il prezzo della loro produzione, a causa della forte presenza di altre origini come Germania, Paesi Bassi, Belgio, e persino Spagna. La situazione è ulteriormente peggiorata perché alcuni Paesi, come i Paesi Bassi, preferiscono vendere in perdita su altri mercati, piuttosto che indebolire il proprio. Alla fine della scorsa settimana, un mazzo di asparagi verdi è stato venduto a 1,5 euro e gli asparagi bianchi a 2 euro sul mercato di Rungis.
La crisi economica non si è innescata per poco
La situazione sarebbe potuta migliorare se alcuni supermercati avessero fatto la loro parte. "Volevamo innescare la crisi ma non ci siamo riusciti. Quando il prezzo medio a livello nazionale è inferiore del 15% rispetto alla media quinquennale, scatta la 'soglia di informazione sugli asparagi', il livello oltre il quale sussiste un rischio. Il governo informa quindi i supermercati che il settore francese degli asparagi è in difficoltà e li spinge a sostenere l'origine francese. Se il prezzo medio nazionale tocca il -25%, si supera la soglia del 'prezzo anormalmente basso', che innesca la crisi economica. Scattata la crisi, i supermercati sono costretti a ridurre i margini su prodotti specifici e a privilegiare l'origine francese, entro tre giorni dall'inizio della crisi. Subito dopo Pasqua abbiamo raggiunto il -20% a livello nazionale e il -25% in alcune regioni. Purtroppo non è stato sufficiente a innescare la crisi, una situazione molto negativa per il settore. Ci impegneremo per abbassare il livello di crisi al -20% dal prossimo anno".
Domanda debole anche per il settore biologico
La situazione è molto difficile anche per l'asparago biologico, che risente del mancato consumo. Alcuni produttori hanno dovuto vendere i loro asparagi biologici come convenzionali. Questa situazione ha comportato una significativa perdita in termini di ricavi, e ha anche contribuito alla congestione sul mercato convenzionale.
Raccolte precoci: una risorsa in questa campagna 2022
Il calo dei consumi ha costretto alcune regioni produttrici a interrompere la produzione due settimane prima. Il sud-ovest e il sud-est della Francia stanno per terminare la loro raccolta e l'area dell'Anjou dovrebbe essere pronta entro la fine del mese. In generale, i produttori che hanno raccolto all'inizio della campagna sono quelli che hanno gestito meglio la situazione. Ma per la maggior parte dei produttori, il periodo di picco dei consumi intorno a Pasqua, è andato piuttosto bene.
I consumi ridotti hanno colpito la maggior parte dei Paesi europei
I consumi ridotti hanno colpito l'intero bacino europeo. "Se la situazione non è delle migliori in Francia, è anche più difficile in altri Paesi. Il consumo è stato molto basso in Germania e nei Paesi Bassi e le loro produzioni sono arrivate in ritardo sul mercato e non hanno potuto beneficiare dei prezzi alti di inizio campagna. La Francia ha terminato la sua campagna in anticipo, ma è comunque riuscita a coprire 1,5-2 mesi. La campagna tedesca si è conclusa dopo solo 3 settimane. Alcuni produttori non si riprenderanno e le superfici molto probabilmente diminuiranno il prossimo anno. In Spagna, il 40% del raccolto è andato perso a causa della siccità e del freddo intenso. Anche con prezzi piuttosto accettabili, i produttori non saranno comunque in grado di compensare le perdite causate dalla mancanza di produzione".
Nonostante l'annata molto complicata per molti coltivatori di asparagi, Christian Befve rimane ottimista. "Le crisi sono necessarie per andare avanti. Il prossimo anno la produzione da altri Paesi potrebbe diminuire, favorendo il settore francese. E se i consumi aumenteranno e i supermercati faranno la loro parte, avremo una campagna certamente migliore".
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