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Wytse Oosterbaan (Gruppo APH) e Fred Douven (abb Growers) sulla crisi in atto

Il commercio con l'Ucraina non è più possibile

Dopo l'improvvisa escalation militare in Ucraina, si sono avute le prime reazioni delle aziende che commercializzano con il Paese dell'Est Europa. Hanno contattato i loro partner ucraini e hanno espresso la loro indignazione e condanna per la situazione. Gli esportatori dicono che il commercio con l'Ucraina ora non è più possibile.

Immagine dell’attività del Gruppo APH in Ucraina, prima dell’attuale crisi

Situazione estremamente tesa
"La Russia e l'Ucraina sono Paesi dove lavoriamo da anni e dove siamo riusciti a costruire un buon rapporto con le popolazioni. Siamo molto dispiaciuti per quello che stanno vivendo. È una situazione terribile per entrambi i Paesi", afferma Wytse Oosterbaan, amministratore delegato di APH Group. APH esporta attrezzature per la coltivazione e la trasformazione di patate, cipolle e carote. Il gruppo è attivo in Ucraina e Russia, tra gli altri Paesi. Wytse ci informa che i confini ucraini sono chiusi, la dogana è chiusa, i depositi doganali sono pieni e tutti i voli sono cancellati. "Il commercio in Ucraina è fermo e non sembra che la situazione possa cambiare nelle prossime settimane".

Tassi di cambio in peggioramento
Lo stesso APH Group sta fermando i suoi camion e container per evitare che le spedizioni si fermino al confine ucraino. Per quanto riguarda il commercio con la Russia, Wytse dice che dipenderà dalle sanzioni che verranno imposte, e descrive la situazione come estremamente tesa. "Tutti i russi saranno colpiti da queste sanzioni". Inoltre, l'amministratore delegato è consapevole del fatto che il tasso di cambio della Grivna ucraina è fortemente peggiorato, così come quello del Rublo. Questo è il motivo per cui Wytse consiglia ai commercianti che sono pronti per spedire le loro merci in Russia, ad esempio quelli del settore floricolo, di consegnare il prima possibile e saldare il conto immediatamente.

Irreale
"È difficile credere che stia accadendo veramente. È stato tutto così repentino: il mondo intero sembra scioccato, e lo siamo sicuramente anche noi", afferma Fred Douven amministratore delegato della abbGrowers. L'azienda, specializzata nella coltivazione, trasformazione e commercializzazione di mirtilli, ha una partnership di vasta portata con l’azienda ucraina Blueberry LLC. Subito dopo la notizia dell'escalation militare, Fred ha contattato i suoi partner ucraini, ma dice che è difficile parlare con persone che passano le loro notti nei rifugi. "È una situazione irreale, e difficile per tutto e tutti. Proprio la scorsa settimana erano nei Paesi Bassi e la situazione era quella di sempre. Nessuno si aspettava che ci sarebbe stata davvero un'invasione, e così velocemente".

Fred Douven

Consegne sospese
Douven dice che l'ultima consegna ai supermercati è stata effettuata giovedì mattina. Dopo essersi consultati con i partner ucraini hanno deciso di sospendere le consegne per il momento. Fred si aspetta che i beni di prima necessità come frutta e verdura possano attraversare il confine ucraino, ma prevede che sarà impossibile consegnare i piccoli frutti ai supermercati. "Ci siamo dovuti necessariamente fermare. Non ha senso spedire i mirtilli in questo momento". Tuttavia, Fred è disposto a inviare i piccoli frutti, quando sarà necessario per l'approvvigionamento alimentare. I suoi partner gli hanno detto che i supermercati di Kiev si stanno svuotando.

Sostegno, speranza e fede
Il progetto di espandere la coltivazione locale di mirtilli in Ucraina, in collaborazione con abbGrowers, per il momento va avanti perché Fred vuole alimentare la speranza dei partner ucraini e la possibilità, quando la situazione si sarà ristabilizzata, di poter riprendere da dove avevano interrotto. "Coltivare e piantare nuove varietà: stiamo mantenendo vivi questi progetti. È importante dare alle persone supporto e speranza per andare avanti il ​​più possibile. Non bisogna mai perdere la speranza".

Contributo
Anche se vorrebbe che le cose ricominciassero presto e la situazione si stabilizzasse rapidamente, Fred teme che potrebbero volerci dai sei mesi a un anno prima che tutto torni alla normalità. In tal modo, Douven dice che lo stesso settore alimentare può dare il suo contributo, rendendo disponibili i prodotti al momento opportuno e facendosi trovare pronto a riavviare gli scambi commerciali. "Faremo tutto il possibile per far ripartire le attività".

Per maggiori informazioni:
Wytse@aph.nl
fred@abbgrowers.com