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Per Winet occorre fare attenzione agli accumuli di acqua per poi regolarsi nella stagione irrigua

Sonde nel frutteto per gestire gli impianti antibrina

Con l'approssimarsi della primavera, incombe il rischio gelate. Contro queste, gli impianti antibrina hanno dato ottimi risultati di difesa, non solo nelle zone di montagna, tradizionalmente all'avanguardia su questo fronte, ma anche negli impianti di drupacee in pianura (cfr. FreshPlaza del 9/07/2021).

La gestione dell'antibrina però non può più essere lasciata al caso: l'uso di sonde nel terreno può fornire un valido ausilio, specie per capire lo stato degli accumuli di acqua in profondità e saper così gestire la campagna irrigua successiva.

Emanuele Tavelli di Winet spiega: "Un aspetto molto importante è la possibilità di montare le sonde in inverno, cosa non comune a tutte le sonde. Ad esempio, i tradizionali tensiometri o i tensiometri con uscita elettrica su base tradizionale non lo consentono, anzi, avendo un serbatoio d'acqua vanno rimossi durante la stagione invernale per evitare che si rompano".

Monitorare la temperatura a bulbo umido ed asciutto per gestire gli impianti antibrina e al contempo l'utilizzo delle sonde Sentek consente di capire l'effetto dell'attivazione degli antibrina a livello di terreno quindi valutare negli strati profondi quanta acqua si è accumulata "In pratica – aggiunge Tavelli - mi consente di capire, nel momento in cui la stagione irrigua ha inizio, quale sia la situazione nei diversi strati del terreno a più profondità, evitando così di iniziare a irrigare se il terreno è ancora saturo".

Nelle colture pluriennali, si consiglia l'installazione delle sonde durante l'inverno per facilitare l'assestamento dell'apparecchiatura stessa e la lettura dei dati durante la stagione irrigua. "La gestione dell'irrigazione basata su monitoraggio dell'umidità del suolo - interviene Paolo Antini di Sentek - richiede il settaggio di soglie di confort che permettono di ottimizzare la salute delle piante, evitando eccessi e carenze idriche". 

La soglia più elevata detta Full Point (Punto di pieno) "può essere facilmente individuata durante l'inverno a causa delle abbondanti piogge, che portano il terreno a saturazione. A seguito del drenaggio profondo, la soglia massima di umidità (nella zona di radici attive) sarà di riferimento per le future irrigazioni come punto massimo a cui mirare". 

Da sinistra: Emanuele Grimaldi, Emanuele Tavelli, Mirco Valgiusti, Alessandro Melandri

Ulteriore acqua sarebbe sprecata, perché andrebbe a drenare sotto le radici, con un conseguente spreco anche di concimi ed energia necessaria al funzionamento dell'impianto.

"Alla ripresa vegetativa sarà poi possibile vedere la riattivazione delle radici e, in base al reale stato idrico del suolo, si potranno effettuare delle irrigazioni mirate senza sprechi e ottimizzando la produzione", conclude.

Per maggiori informazioni
Winet 
Via Luciano Lama, 120
47521 Cesena FC
+39 0547 632982
info@winetsrl.com 
www.winetsrl.com