"L'attuale situazione commerciale delle cipolle mi sembra priva di particolare euforia. I prezzi sono dignitosi, ma senza motivi di giubilo, considerati anche i vari aumenti delle spese. Un lato davvero positivo è la sanità del prodotto, che risulta eccezionale". Questa la fotografia scattata da Matteo Freddi, operatore del settore, sull'andamento del mercato.
Matteo Freddi
"La dorata esce da magazzini come il mio attorno a 60-65 centesimi/kg, lavorata e confezionata in retine da 1 kg, destinazione gdo. Per la bianca siamo attorno a 75 cents, per la rossa circa 80. Non ci si può lamentare ma neppure fare salti di gioia, anche perché i costi di stoccaggio crescono ogni giorno".
Per cercare di risparmiare sulla bolletta energetica, Freddi confida di fare sempre più attenzione alle celle, che siano al massimo della capacità, senza remore a spegnerne una per trasferire tutta la merce in un'altra. Insomma, stratagemmi per consumare meno, al pari di altri impianti da accendere solo quando è proprio inderogabile.
"Sul fronte del packaging, non ne usiamo tantissimo per cui l'incidenza dell'aumento dei costi per noi non è molto pesante". Inoltre spiega che "quando si parla di grade distribuzione italiana, sul fronte cipolla la mia esperienza è che tutti cercano sempre e solo il prodotto nazionale. I grandi buyer hanno capito che è un punto di forza e, fino a che vi è prodotto italiano disponibile, puntano su quello. Sta a noi riuscire poi a garantire la qualità per il tempo più lungo possibile".
Freddi ha anche clienti esteri, in Gran Bretagna e nei Paesi Bassi. "Ultimamente abbiamo avuto contatti anche con degli importatori di Arabia Saudita e Israele. Hanno molta stima del prodotto italiano: vediamo se le vendite andranno in porto".
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