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Se ne è parlato alla fiera Futurpera (2-4 dicembre 2021)

Contro la Maculatura bruna il silenziamento genico è come un vaccino

Pere: il comparto si può salvare, ma serve un salto di qualità, specie sul fronte dell'accettazione degli ultimi ritrovati della ricerca. Se ne è parlato durante un convegno organizzato a Futurpera, la fiera di settore tenutasi a Ferrara dal 2 al 4 dicembre 2021.

Stefano Boncompagni, del Servizio fitosanitario della Regione Emilia-Romagna è stato chiaro: "Parto da un dato significativo: se nel 1993 avevamo a disposizione 1.064 molecole per difendere le produzioni, nel 2021 ne abbiamo 321, perché tutte le altre sono state vietate. Se a ciò sommiamo il fatto che ogni giorno, insieme ai milioni di tonnellate di ortofrutta che viaggiano quotidianamente in ogni parte del mondo, entrano nel nostro Paese patogeni di ogni tipo (sono circa 100 all'anno i nuovi organismi nocivi che arrivano in Italia), appare chiaro che dobbiamo imparare a difenderci".

Un momento dell'inaugurazione di Futurpera 2021

"C'è ancora tanta strada da fare, ma oggi finalmente possiamo presentarci alla pubblica opinione semplicemente dicendo: stiamo lavorando per risolvere un problema. La preoccupazione nel percorrere questa strada - ha aggiunto Boncompagni - può esserci e, anzi, deve esserci, perché richiede profonda cautela e prudenza, ma questa preoccupazione non deve spaventare più di quella che scaturirebbe dal non percorrere questa strada, perché non percorrerla può significare veder morire un intero e importante comparto produttivo".

Le nuove tecnologie di breeding e di lotta ai patogeni, anche se sono il risultato di anni di ricerca e sperimentazione rigorosi, destano ancora dubbi e perplessità nell'opinione pubblica. Soprattutto nell'opinione di chi non è del settore. E' quanto affermato da Bruno Mezzetti, docente all'Università Politecnica delle Marche che, dopo aver fatto riferimento allo stato dell'arte della legislazione, che ancora ne limita l'utilizzo, ha sottolineato le potenzialità di queste tecniche pur nella consapevolezza di una necessaria riflessione, che però deve partire prima di tutto dalla loro conoscenza reale e non da preconcetti.

Silenziamento genico
Ad avere una posizione precisa su queste tecnologie è stato Gianni Amidei, presidente OI Pera, intervenuto come relatore nella seconda sessione del convegno: "Si ha molta paura di parlare di silenziamento genico e di tecniche analoghe, ma per quanto possa essere alto il rischio di essere criticati, dobbiamo parlarne sempre di più e senza timore, perché questa è l'unica strada percorribile. La pericoltura è sì espressione di aziende fortemente specializzate nella coltura specifica, ma è anche un'importante componente di tante aziende multi-prodotto e concorre a portare un equilibrio all'interno dell'economia del settore ortofrutticolo in generale. Per questo, il crollo della produzione di pere danneggia un'enorme fetta del comparto produttivo globale e non possiamo permettere che ciò avvenga".

Nella sessione dedicata ai cambiamenti climatici e gli effetti sull'ortofrutta, Massimiliano Fazzini, docente di climatologia e rischio climatico dell'Università di Camerino e Ferrara, ha sottolineato con dati puntuali e oggettivi l'innalzamento delle temperature e la diversa distribuzione delle precipitazioni, che tendono a diventare sempre più estreme; Gioele Chiari, divulgatore scientifico del CER (Canale Emiliano Romagnolo) si è concentrato sui sistemi antibrina e sulla climatizzazione, come metodi che possono essere efficaci per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici, ma che presuppongono una forte specializzazione nel metodo di utilizzo. Infine Giuseppe Todeschini della Regione Emilia-Romagna ha fatto una disamina efficace su agevolazioni e ristori che l'ente pubblico mette a disposizione dei produttori.

Fra Maculatura e cimice asiatica
La seconda sessione è stata dedicata ai risultati delle ricerche sui grandi problemi che affliggono la pericoltura da diversi anni. Michele Mariani della Fondazione Navarra ha messo in luce in modo puntuale l'esperienza della Fondazione sulle tecniche che, al momento, danno riscontri positivi e anche sulle tante incertezze su cui lavorare in futuro. Sulla Maculatura Bruna e la Cimice Asiatica sono intervenuti Michele Preti di Astra Innovazione e Sviluppo e Renzo Bucchi, responsabile scientifico Agri 2000 Net, impegnati nello sviluppo di diversi progetti PSR della Regione Emilia-Romagna e di altre attività finanziate da OI Pera. Dai loro interventi è emerso chiaramente che la lotta, al momento, è un insieme di azioni sinergiche.

Infine, nella terza sessione, sul Green Deal e le nuove frontiere della pericoltura, Simona Rubbi di CSO Italy ha sottolineato l'importanza di percorrere nuove strade per la sostenibilità, che deve essere anche economica. Da questo concetto Francesca Negrini dell'Università di Bologna, Luca Casoli del Consorzio fitosanitario di Modena e Reggio Emilia hanno spiegato le potenzialità delle nuove biotecnologie basate sul silenziamento genico contro la Maculatura Bruna del pero, in particolare dell'esperienza iniziata quest'anno e supportata oltre che dalla Regione Emilia-Romagna anche da OI Pera.