A tutti sarà capitato di scegliere e prediligere, sui bancali ortofrutticoli, frutta e verdura con la miglior forma estetica, le minori macchie e ammaccature e, possibilmente, con la giusta colorazione. Eppure, i prodotti che vediamo nei supermercati hanno già subito una rigida e attenta selezione, al fine di eliminare l'ortofrutta ritenuta fuori norma a causa delle direttive commerciali e delle esigenze estetiche dei clienti, sebbene siano comunque qualitativamente buone.
In quest'ultimi anni, complice soprattutto l'intensificarsi dei cambiamenti climatici, sono state diverse le aziende agricole che hanno dovuto rivedere al ribasso i propri volumi di frutta in uscita, soltanto perché presentavano difetti estetici o calibri inferiori agli standard richiesti.
Per cercare di porre un freno a tutto questo, l'associazione Terra, che da anni è impegnata in progetti e campagne nazionali e internazionali sui temi dell'ambiente e dell'agricoltura ecologica, ha pensato di raccogliere le firme di imprese del settore, associazioni o Gruppi di Acquisto, che verranno poi incluse in una lettera indirizzata al ministro Stefano Patuanelli.
Alle istituzioni viene chiesta la revisione delle norme che regolano il calibro dei prodotti agricoli e un intervento normativo che promuova la commercializzazione anche di quei prodotti ortofrutticoli che non rientrano nella prima categoria.
Nel testo della lettera, già disponibile online per la consultazione, si legge: "La grande distribuzione organizzata tende a rifiutare (o ad acquistare il prodotto a un prezzo così basso da non poter coprire i costi di produzione degli agricoltori) frutta e verdura che non rispecchi i canoni estetici e i criteri morfologici tipici della "Categoria Extra" e della "Categoria I", restringendo sensibilmente l'accesso al mercato per migliaia di tonnellate di prodotti ortofrutticoli che - pur conservando qualità organolettiche comparabili - presentano forme, dimensioni e aspetto lievemente differenti. A stabilire la "selezione all'ingresso" nel mercato ortofrutticolo, sono le disposizioni del Regolamento UE 543/2011, poi modificato dal 428/2019. Oggi questa normativa è al vaglio della Commissione Europea per una revisione: tra le opzioni in campo c'è anche l'abolizione delle norme di commercializzazione che interessano l'estetica e il calibro dei prodotti ortofrutticoli. La nostra richiesta è che l'Italia si faccia pubblicamente promotrice in UE dell'eliminazione di queste restrizioni".
Clicca qui per la versione integrale del testo e qui per firmare la lettera dell'associazione Terra.