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Uno spray all'Rna contro la maculatura bruna

E' in corso una sperimentazione per contrastare le più recenti malattie del pero. La Regione Emilia Romagna ha cofinanziato ai Consorzi Fitosanitari di Modena e di Reggio Emilia un progetto innovativo per individuare tecniche di difesa alternative ai fitofarmaci, basate sull'applicazione delle più moderne biotecnologie. Il programma di lavoro punta a sviluppare preparati per applicazioni esterne di spray a base di Rna, in grado di contrastare l'attacco dello 'Stemphylium vesicarium', agente della maculatura bruna, malattia che ha determinato gravi danni alle produzioni negli ultimi due anni.

Questo sistema si basa su un meccanismo di riconoscimento e successiva inibizione di alcuni geni specifici. I primi risultati della ricerca si inizieranno a vedere nel 2023, dopo le valutazioni di laboratorio, di serra e successivamente, in condizioni controllate, anche di campo, dove saranno svolti test di efficacia dello spray su foglie e frutti. Tutta la linea di ricerca è a livello sperimentale e, se i riscontri saranno positivi e la normativa aprirà alle nuove biotecnologie alternative a quelle di vecchia generazione, si potrà passare successivamente al trasferimento della nuova metodologia in campo.

In Emilia-Romagna, le perdite stimate nel 2019 come danno economico alla produzione, minore qualità e perdite nel post-raccolta hanno raggiunto un valore complessivo di oltre 206 milioni di euro. La stagione del 2020 si è presentata purtroppo in linea con l'annata precedente, facendo registrare un danno economico totale di oltre 85 milioni di euro per la sola varietà Abate Fetèl, che rappresenta il 50% della produzione regionale di pere.

E nel 2021, da gennaio a giugno, causa le gelate tardive, le perdite per l'Emilia Romagna si attestano complessivamente - tra danno alla produzione (244.223.237 milioni di euro), danni economici sui costi fissi delle strutture (96.715.116), danni all'indotto (96.715.116) - a oltre 430 milioni di euro (437.653.468). Le perdite di reddito vedono come primi fattori causali i cambiamenti climatici, sempre più intensi, e gli attacchi da cimice asiatica e da maculatura bruna.