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Metapontino: l'aggiornamento sulle drupacee dopo le recenti gelate

Dalla Basilicata arrivano i primi resoconti, dopo le gelate registrate nella prima decade di aprile. "Per la prossima campagna drupacee, avremo dal 25 al 40% di prodotto regionale in meno. Se da una parte ci sono agricoltori che si sono visti azzerare la produzione, dall'altra, ci sono quelli che hanno perso soltanto il 20%. La situazione cambia non soltanto a seconda della contrada esaminata, ma addirittura dalla posizione dell'azienda. I maggiori danni si registrano sugli impianti scoperti di albicocco ubicati nelle bassure, dove le temperature sono scese fino -1,5°C". Sono queste le parole del tecnico lucano Franco Lillo nel farci una fotografia sulla situazione produttiva, dopo i recenti ritorni di freddo. 

Coltivazione di albicocco (varietà Flopria) danneggiata dal gelo - Montalbano Jonico (Matera).

"Le coltivazioni sono tutte dislocate nell'intero arco ionico, per questo andrebbero valutate singolarmente. Dati più precisi potrebbero arrivare al termine delle operazioni di diradamento, quando i produttori comunicheranno ai gruppi commerciali le proprie stime di conferimento". 

Coltivazione di albicocco (varietà Flopria) prossima al diradamento e non danneggiata dal gelo - Montalbano Jonico (Matera).

"Il sole, e quindi il veloce innalzamento delle temperature subito dopo le gelate, non ha fatto altro che aumentare la percentuale di frutticini bruciati. Infatti, le piante che si trovano negli areali maggiormente colpiti ma nelle zone d'ombra o in quelle più ventilate hanno avuto danni minori, perché lo scongelamento è stato graduale. Le varietà di albicocche colpite sono Mogador, Pricia, Flopria e Rubista. Danni più contenuti invece su pesche e nettarine, con bruciature maggiori su cultivar come Sagittaria (pesco), Flariba e Early Bomba".

Coltivazione di nettarina (varietà E. Bomba) non danneggiata dal gelo - Montalbano Jonico (Matera).

"Tutte le varietà di drupacee hanno terminato la fioritura, anche nelle zone più fredde. Se per alcune di queste l'allegagione ancora non si è conclusa, per altre è in corso l'ingrossamento del frutto. Ci sono poi gli impianti coperti in fase di invaiatura. La raccolta delle prime albicocche della varietà Ninfa dovrebbe avvenire nei primi giorni di maggio, ma le condizioni atmosferiche anomale di questa primavera, con temperature sotto la media stagionale, potrebbero ritardare la maturazione dei frutti e spostare così i primi stacchi alcuni giorni più tardi".