"L'export rappresenta per la carota un’opportunità, se si considera che negli ultimi anni l’andamento è sempre in crescita: +16,4% nel 2020 sul 2019 e +7% nel 2019 sull'anno precedente (dati ISMEA rielaborati dall'osservatorio Zanarini). Tutto questo impone agli operatori un approccio all'esportazione sempre più attento e consapevole”. Così afferma Matteo Zanarini, titolare della Zanarini Srl e particolarmente impegnato in questo momento nella campagna carote.
Lo incontriamo di persona presso la sede a San Giovanni in Persiceto e, potendo "approfittare" della zona arancione, non manca l'ospitalità e, di fronte a un bicchiere di vino rosso che aiuta la mente a fare il punto della situazione, parliamo con lui. Matteo sottolinea che lo spirito che guida il suo staff è quello dell’approfondimento: l'aggiornamento verso i flussi di mercato, le tendenze europee e mondiali è continuo. "Solo studiando ogni giorno si può essere specialisti del proprio settore".
Il team della Zanarini Srl
"Siamo specializzati nel commercio e nella distribuzione di materie prime come frutta secca in guscio e sgusciata, rape rosse patate, cipolle e carote - esordisce il titolare - E’ proprio su quest'ultima referenza, la carota, che abbiano il piacere di condividere con voi alcune considerazioni e alcuni dati raccolti e rielaborati dal nostro osservatorio interno che, come d'abitudine, si occupa di studiare il mercato e di trasferire dati e informazioni all'ufficio commerciale, prima che quest’ultimo si affacci a una nuova campagna. Questo è il nostro approccio al lavoro, perché crediamo che l'approfondimento e l'analisi delle tematiche produttive e il costante monitoraggio del mercato siano strumenti imprescindibili per intermediare alle migliori condizioni, garantendo ai nostri interlocutori il massimo equilibrio nelle trattative".
Foto d'archivio
La campagna della carota novella italiana è da poco cominciata, dapprima con la produzione siciliana che si sviluppa nel periodo febbraio/maggio, per poi proseguire con la produzione di Fiumicino in due periodi: da maggio a fine giugno e da novembre a marzo. Segue Chioggia da maggio a luglio, e infine il Fucino da giugno a gennaio.
"Nonostante la campagna sia appena iniziata - spiega l'esperta Francesca Barbieri - abbiamo, già ad oggi, riscontrato un particolare interesse per il prodotto novello italiano da parte degli operatori del Nord Europa. Questo non fa altro che confermare l'andamento dell'export verso questi paesi, registrato negli ultimi anni: nel 2020 +10% verso la Francia, +48% verso Paesi Bassi, + 24% verso la Svezia e ben +239% verso il Belgio (dati ISMEA rielaborati dall'osservatorio Zanarini)".
Seppure di fronte a un aumento della domanda da parte del mercato estero, le statistiche però mostrano come, negli ultimi due anni, le superfici non siano aumentate, anzi addirittura si legge una lieve flessione a livello nazionale degli ettari dedicati a questo prodotto: circa 10.829 ettari nel 2019 contro i 10.500 nel 2020, una diminuzione del 3% delle superfici, a fronte però di una produzione totale del 1% in più; questo a significare un buon aumento delle rese per ettaro (dati ISTAT rielaborati dall'osservatorio Zanarini).
Matteo Zanarini
Ma perché, a fronte di un incremento a doppia cifra dell’export, le superfici non aumentano?
"Abbiamo a lungo interrogato la produzione che, in generale, non ci ha nascosto la difficoltà sempre crescente nel coltivare carote: la mancanza di strumenti efficaci contro le fitopatologie da funghi come l'Alternaria e contro le infestanti e, altro aspetto da non sottovalutare, il prezzo pagato in campagna all'agricoltore sul quale gravano tutti i rischi di produzione, prezzo che talvolta non è riuscito completamente a ricompensare gli sforzi economici profusi dai produttori; ma se rivolgiamo lo sguardo agli ultimi cinque anni, nonostante momenti complessi dovuti a importanti cali di prezzo, possiamo affermare che produrre carote sia un'attività ancora redditizia".
"A questo punto - aggiungono gli esperti della Zanarini - vorremmo azzardare qualche previsione sulla prossima campagna della novella di Chioggia, che dovrebbe iniziare intorno al 10 maggio con un ritardo di circa una settimana sulle previsioni iniziali, visto il brusco abbassamento delle temperature degli ultimi giorni. Dato sicuramente positivo è la mancanza in stock nei paesi nordici e dell'Est Europa di prodotto del vecchio raccolto, situazione favorevole, in quanto la nuova produzione non dovrà scontrarsi con un prodotto vecchio che potrebbe rallentarne la circolazione sul mercato e frenare sul prezzo di acquisto".
"La Zanarini si rende disponibile ad accompagnarvi verso questa campagna, invitandovi fin da subito a contattarci per qualsiasi vostra esigenza e a partire da fine aprile, quando saremo forse già in grado di rendere noti maggiori dettagli, con l'auspicio di poter porre le basi per un cammino fruttuoso e duraturo insieme" conclude Matteo Zanarini.
Per maggiori informazioni:
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